Migliorare le competenze della forza lavoro, ridurre i costi di costruzione, migliorare la tutela dei lavoratori e garantire una concorrenza leale: queste le quattro principali criticità del settore edile oggi nell’Ue, secondo quanto emerge da una conferenza organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (Cese). Ma c’è anche una crisi immobiliare senza precedenti, la diffusa carenza di mano d’opera, norme da riformare sulle procedure degli appalti e il ricorso al subappalto abusivo che ricadono negativamente sul settore. Aprendo i lavori, il presidente del Cese Oliver Röpke, ha messo in evidenza la necessità di “fornire soluzioni efficaci all’attuale crisi abitativa in Europa e rendere gli alloggi accessibili a tutti gli europei”. Nel corso dell’evento è tuttavia emerso che per rispondere alla necessità di abitazioni accessibili occorre sciogliere una serie di nodi a partire dall’aumento dei costi dei materiali, la carenza di manodopera e i severi requisiti normativi. A questo si aggiungono, nelle aree urbane, la scarsità e il costo di terreni liberi, le rigide norme urbanistiche e ambientali, la complessità dei codici edilizi e delle procedure autorizzative, e in alcuni casi l’opposizione delle comunità locali. “Costruire domani: affrontare le sfide del settore edile in Europa – i contributi delle parti sociali e della società civile”, il tema dell’evento che si è svolto a Bruxelles il 24 giugno.