La Giornata della donazione di organi, che si celebrerà sabato 7 giugno, ricorda che molte persone, nel momento del bisogno, ripongono la loro speranza nel ricevere un organo vitale da un donatore. Dieci anni fa, la Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato un proprio documento sulla donazione di organi, “La morte cerebrale e la donazione di organi”. Questa Giornata nazionale di mobilitazione si tiene in Germania dal 1983. Il vescovo di Essen, mons. Franz-Josef Overbeck, presidente della Commissione per la fede della Conferenza episcopale (Dbk), spiega: “Le liste d’attesa sono lunghe. Per questo sarebbe auspicabile che il maggior numero possibile di persone decidesse di utilizzare una tessera di donatore di organi per documentare la propria disponibilità a essere donatori in caso di decesso, ovvero dopo l’accertamento medico della morte cerebrale. Da una prospettiva cristiana, la donazione di organi è un atto di carità concreta”. Overbeck segnala: “Non dobbiamo nascondere il fatto che si tratta in realtà di un intervento che può modificare il trattamento medico durante il processo di morte e che spesso rappresenta un’imposizione per i familiari. Il lutto per una persona cara non è affatto alleviato dalle procedure di espianto degli organi. Una buona preparazione e un buon supporto possono essere molto utili. In questo caso è certamente importante sapere con chiarezza e inequivocabilmente che ciò che sta accadendo è in accordo con le volontà dichiarate dal defunto”. Infine: “La donazione di organi può essere un contributo di grande valore in questo senso. Credo che queste siano buone ragioni per questa concreta forma di carità”.