È dedicata ai fondamenti della speranza cristiana, “che urge di essere annunciata e testimoniata con linguaggi e con una formazione adatti alla realtà in cui viviamo”, la seconda giornata dell’Incontro annuale dei moderatori e rappresentanti delle 115 aggregazioni riconosciute dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che si è aperto ieri nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano (fino al 6 giugno). I circa 250 partecipanti, dopo la messa celebrata in San Pietro dal card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, seguiranno l’intervento del card. Luis Antonio Gokim Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, sul tema “Ripensare alla missione alla luce della speranza”. Una testimonianza dei coniugi Camilo Conejeros e Margarita Sillano, (Fraternità di Comunione e Liberazione – Cile), concluderà la prima sessione. Il resto della giornata vedrà Donna Orsuto, Direttore del Dipartimento di Teologia Morale e Teologia Spirituale della Pontificia Università Gregoriana e co-fondatrice del Lay Center, parlare sul tema “Essere persone di speranza” e sulla formazione dei membri delle aggregazioni ecclesiali. Le testimonianze di Eva Fernández Mateo (Coordinatrice del Forum Internazionale di Azione Cattolica – Spagna) e di Manoj Sunny (Jesus Youth – India) porteranno in Aula esperienze concrete di formazione. Per tutto il giorno, attraverso due gruppi di lavoro, i partecipanti discuteranno su “quanto il tempo di grazia del Giubileo sia per tutte le aggregazioni ecclesiali un’occasione di rilancio missionario, un momento privilegiato per riscoprire la propria chiamata ad essere segni di speranza per la Chiesa e per il mondo”. “È auspicio del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita”, commenta Linda Ghisoni, sottosegretario del Dicastero, “che l’Incontro annuale con i Moderatori delle associazioni di fedeli, unitamente al Giubileo dei movimenti che seguirà all’Incontro, sia l’occasione per vivere una rinnovata Pentecoste, nella consapevolezza che il Risorto consegna oggi ai movimenti ecclesiali un nuovo invio ad andare incontro agli uomini e donne di oggi per ascoltarli e per essere testimoni credibili della gioia sperimentata nell’incontro con il Signore, che ci chiama ad uscire dall’individualismo imperante per essere un ‘noi’ portatore della speranza cristiana”.