“La prima cosa che colpisce è che, dal 2022, nei messaggi del Papa ritorna la parola ‘cuore’, come elemento tipico che dovrebbe caratterizzare tutta l’azione della comunicazione cristiana”. Lo afferma don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana e consultore del Dicastero per la Comunicazione, commentando il Messaggio di Papa Francesco per la 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Sappiamo che il cuore è metafora sia della sede dell’incontro con Dio, sia del rapporto che noi abbiamo con gli altri, che dovrebbe essere a immagine del rapporto che abbiamo con Dio”. Secondo Pasqualetti, il Papa propone uno stile di vita incentrato sulla mitezza e sulla speranza: “Disarmare la comunicazione, come richiesto nel primo paragrafo del Messaggio, mi sembra inevitabile e in controtendenza rispetto a una logica che vede il conflitto come unica modalità di relazionarsi, a livello di singoli, comunità, popoli e nazioni”. Pasqualetti sottolinea come “l’ultimo grande conflitto sia proprio la conquista dell’intelligenza artificiale fra Stati Uniti e Cina, con la supremazia che determinerà chi controlla il mondo”. In questo contesto, “la mitezza è il recupero della dimensione più profonda dell’umano, che ci ricorda come una relazione d’amore possa generare una comunicazione sana, al servizio della cultura dell’incontro”. “In una cultura che sembra sempre più divisiva, creare una comunicazione che porti alla cultura dell’incontro è una strada in controtendenza”, conclude il decano: “Riusciremo a farlo contro gli algoritmi e contro i sistemi messi a servizio del profitto e degli interessi privati? Non lo so, ma questa è la dimensione della speranza e una scommessa sul nostro futuro che, come cristiani, dobbiamo assumerci”.