“380 milioni di cristiani nel mondo non godono del diritto umano fondamentale di credere in ciò che vogliono. Ci sono nazioni come la Corea del Nord, la Somalia, la Libia, l’Afghanistan, in cui l’unico modo per vivere la fede cristiana è clandestinamente. Il governo algerino chiude tutte le chiese protestanti, mentre quello cinese vessa quelle che osano rivendicare la libertà di credo e quello iraniano va a caccia di cristiani che si riuniscono nelle case. La Chiesa nascosta è oggi forse quella più in crescita nel mondo”.

Cristian Nani (Foto Open Doors/Porte aperte)
La denuncia viene da Cristian Nani, direttore di Porte aperte/Open doors Italia, l’organizzazione cristiana che, dal 1955, aiuta e supporta i cristiani perseguitati a causa della loro fede, che oggi ha diffuso la World Watch List 2025 (Wwl), la nuova edizione della lista dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani al mondo. Dalla ricerca emerge che “salgono da 365 a oltre 380 milioni nel mondo i cristiani che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione a causa della propria fede, praticamente 1 cristiano ogni 7; tra i circa 100 Paesi monitorati si conferma l’escalation della persecuzione in termini assoluti, mantenendo l’impressionante accelerazione degli ultimi 12 anni, con 13 Paesi a livelli estremi; la Corea del Nord, praticamente da 23 anni resta stabile al 1° posto dei Paesi persecutori”. Nani ricorda anche “le oltre 7.600 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse, le oltre 28.000 case e attività economiche saccheggiate o distrutte”, fatti che “costringono alla fuga famiglie ed intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una ‘Chiesa profuga’ che grida aiuto!”. “In 32 anni di ricerca – conclude – registriamo un costante aumento della persecuzione anticristiana in termini assoluti. Il 2024 è di nuovo anno record dell’intolleranza: 1 cristiano su 7 patisce discriminazione o persecuzione a causa della sua fede: è cruciale tornare a parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico”.