Papa Francesco: all’Unione Santa Caterina da Siena delle missionarie della scuola, “la scuola è una missione”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La scuola è una missione, non dimenticatelo”. Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina, le partecipanti al xv capitolo generale elettivo dell’Unione Santa Caterina da Siena delle missionarie della scuola. “Avete scelto, per i vostri incontri, un tema impegnativo: ‘Comprendere il presente per capire insieme il futuro dell’Unione in cammino con la Chiesa’. Capire il presente, comprenderlo, per capire il futuro; in cammino, non ferme – i morti sono fermi! –, in cammino con la Chiesa. È bello. Esso è in linea con l’eredità, lasciatavi dalla venerabile Luigia Tincani, di dare risposte creative alle domande degli uomini e delle donne del nostro tempo, specialmente degli indifferenti alla fede e dei lontani, attraverso la promozione di un umanesimo cristiano”. “Per farlo, la vostra fondatrice vi ha proposto tre atteggiamenti, che san Giovanni Paolo II riassumeva così: ‘L’impegno costante della propria santificazione, una seria preparazione teologica e professionale e uno stile di vita affabile e amorevole verso tutti, specialmente verso i giovani’. Mi piace quello ‘stile di vita affabile e amorevole’. A volte nella mia vita – ha confidato Papa Bergoglio – ho trovato qualche suora che aveva la faccia ‘di aceto’ e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L’aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone! In breve: santità, preparazione e affabilità. Questo vi chiedo”.

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Per il Pontefice “santità è una parola impegnativa. […] Eppure è la vocazione che ci accomuna tutti e l’obiettivo essenziale della nostra vita. Ma la santità è una cosa gioiosa, la santità attira, la santità è gioia spirituale”. “E veniamo al secondo atteggiamento: la preparazione. Potremmo dire, con un termine moderno, ‘professionalità’; non però in un senso riduttivo di efficienza funzionale, ma in quello evangelico di dedizione, vissuta nello studio e nell’approfondimento continuo delle proprie conoscenze e delle proprie capacità, nel confronto personale e nella condivisione fraterna”.
Infine: “Siate messaggere di affabilità, che è dono dello Spirito, e di gioia, vivendo ogni incontro con riconoscenza solare dell’altro nella sua sacra unicità”.

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