“Siamo felici di avere Unobravo con noi in questo progetto, nato da una collaborazione con Anna Foglietta di Every Child Is My Child, Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo) e Pcrf (Palestinian Children Relief Fund): un progetto che ha permesso di inserire a giugno 2024 la prima psico-oncologa di tutta la Palestina al Beit Jala Hospital di Betlemme e che guarda al futuro, perché prendersi cura dei vissuti traumatici dei bambini di oggi significa pensare al benessere psicologico degli adulti di domani”. Lo dichiara Damiano Rizzi, presidente e fondatore di Fondazione Soleterre, psicoterapeuta dell’età evolutiva e psico-oncologo, parlando della collaborazione don Unobravo per realizzare un centro per la cura del trauma psicologico infantile in Palestina, vicino a Betlemme. Sarà il primo Soleterre Children Center e nasce proprio in un contesto di guerra e di estrema fragilità del sistema sanitario. “L’escalation di violenza nei territori palestinesi occupati non deve interrompere le cure dei pazienti oncologici e di quelli con patologie croniche pediatriche – osserva Rizzi –. Sono bambini traumatizzati dalla guerra e hanno bisogno di ritrovare un posto sicuro. Almeno dentro di loro. Secondo il diritto internazionale, i bambini devono godere di una protezione speciale, essere protetti dalla violenza in ogni momento e ricevere cure in qualsiasi condizione. L’infanzia dovrebbe essere sinonimo di spensieratezza, crescita e sogni. Purtroppo, in Palestina, questa realtà è stata brutalmente stravolta dalla guerra, che sta lasciando ferite profonde, visibili e invisibili”. Con questo progetto, evidenzia il presidente, “Soleterre vuole ribadire un impegno chiaro e concreto affinché i bambini possano elaborare il proprio vissuto, ma anche ritrovare la forza e la fiducia in sé stessi e negli altri”.
“Siamo profondamente toccati da ciò che sta accadendo in Palestina, una terra dove le vite, soprattutto quelle dei bambini, sono segnate da un conflitto incessante. Quando abbiamo incontrato Rizzi e conosciuto il progetto del Soleterre Children Center, siamo stati felici di poter dare il nostro contributo, supportando concretamente un’iniziativa che riteniamo di grande valore. Questo centro rappresenta molto più di un luogo di cura: è un simbolo di speranza e di possibilità di rinascita, in un contesto dove il diritto alla salute mentale è spesso negato. Intervenire sul benessere psicologico significa affrontare ferite invisibili che, se ignorate, potrebbero compromettere il domani di intere generazioni. Sostenendo i bambini e gli operatori che li affiancano, vogliamo contribuire a gettare le basi per una ripresa stabile e duratura. Invitiamo tutti a unirsi a noi in questa missione: ogni contributo, piccolo o grande, può fare la differenza nel costruire un futuro più giusto e umano”, sottolinea Danila De Stefano, ceo e founder di Unobravo. Info su soleterre.org.