“Fare la strada di Gesù significa anche coltivare la passione dell’incontro”. Lo ha spiegato il Papa, che nell’omelia del Concistoro presieduto nella basilica di San Pietro per la creazione di 21 nuovi cardinali ha ricordato che “Gesù non fa mai la strada da solo; il suo legame con il Padre non lo isola dalle vicende e dal dolore del mondo”. “Al contrario, proprio per curare le ferite dell’uomo e alleggerire i pesi del suo cuore, per rimuovere i macigni del peccato e spezzare le catene della schiavitù, proprio per questo egli è venuto”, ha osservato Francesco: “E, così, lungo la strada, il Signore incontra i volti delle persone segnate dalla sofferenza, si fa vicino a coloro che hanno perduto la speranza, solleva quanti sono caduti, guarisce chi è nella malattia. Le strade di Gesù sono popolate di volti e di storie e, mentre passa, egli asciuga le lacrime di coloro che piangono, risana i cuori affranti e fascia le loro ferite”. “L’avventura della strada, la gioia dell’incontro con gli altri, la cura verso i più fragili: questo deve animare il vostro servizio di cardinali”, l’indicazione di rotta del Papa, che ha citato “un grande del clero italiano”, don Primo Mazzolari: “Lungo la strada è incominciata la Chiesa; lungo le strade del mondo la Chiesa continua. Non occorre per entrarvi né battere alla porta, né fare anticamera. Camminate e la troverete; camminate e vi sarà accanto; camminate e sarete nella Chiesa”.