“Come amava ripetere Papa Benedetto XVI, chi crede, non è mai solo. Perciò incontriamo veramente Cristo nella Chiesa, cioè nella comunione di coloro che il Signore stesso riunisce attorno a sé per farsi incontro, lungo la storia, ad ogni uomo che sinceramente lo cerca”. Ai giovani che affollano la spianata di Tor Vergata, per la veglia che domattina sarà seguita dalla messa, durante la terza e ultima domanda – sulla spiritualità – ha esclamato: “Quanto ha bisogno il mondo di missionari del Vangelo che siano testimoni di giustizia e di pace! Quanto ha bisogno il futuro di uomini e donne che siano testimoni di speranza!”. “In quest’impegno costante”, Leone XIV ha affidato ai giovani come stella polare le parole di Sant’Agostino nel celeberrimo brano delle Confessioni: “L’uomo, una particella del tuo creato, o Dio, vuole lodarti. Sei Tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per Te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in Te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti”. Poi Papa Leone ha consegnato ai giovani anche una sua preghiera personale: “Grazie, Gesù, per averci raggiunto: il mio desiderio è quello di rimanere tra i Tuoi amici, perché, abbracciando Te, possa diventare compagno di cammino per chiunque mi incontrerà. Fa’, o Signore, che chi mi incontra, possa incontrare Te, pur attraverso i miei limiti, pur attraverso le mie fragilità”. “Attraverso queste parole, il nostro dialogo continuerà ogni volta che guarderemo al Crocifisso: in Lui si incontreranno i nostri cuori”, ha garantito il Pontefice: “Perseverate dunque nella fede con gioia e coraggio. Grazie!”.