Laura Santi: Marina Casini (Mpv), “nessuna legge che approvi e favorisca in qualche modo il suicidio assistito può considerarsi ‘giusta’”

“Nessuna legge che approvi e favorisca in qualche modo il suicidio assistito può considerarsi ‘giusta”. Ne è convinta Marina Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), che in un’intervista al Sir riflette sulla vicenda di Laura Santi, giornalista malata di sclerosi multipla e morta il 21 luglio ricorrendo al suicidio assistito. Per un cattolico, spiega, la bussola è l’enciclica Evangelium Vitae dove al n. 73 si legge: “L’aborto e l’eutanasia sono dunque crimini che nessuna legge umana può pretendere di legittimare”. “Mi rendo anche conto che in concreto, nella discussione parlamentare dove si incontrano e si scontrano forze opposte, non è affatto facile raggiungere l’ideale del bene. Inoltre, non tutto il bene è immediatamente realizzabile e il ‘meglio’ verso cui tendere non è quello assoluto (e perciò ‘decontestualizzato’), ma quello possibile – tutto quello possibile – qui ed ora, nella concretezza delle circostanze – riflette Casini -. Questo bene ‘contestualizzato’, se in astratto potrebbe non raggiungere neanche la sufficienza, in concreto resta l’unico massimo possibile bene a cui non si deve rinunciare per il fatto di non poter ottenere qualcosa di più”. “Restare immobili quando si può impedire un po’ di male, è male”, il monito della presidente Mpv; “distruggere un po’ di male non è il ‘male minore’. Se è il massimo che si può fare, è il massimo bene possibile”. Insomma, di fronte ad una legge “ingiusta”, va “compiuto un legittimo e doveroso tentativo di limitarne gli aspetti iniqui”.
Qual è, allora la risposta per tentare di creare le condizioni affinché nessuna arrivi a dire “non ce la faccio più”? “La protezione vera e concreta, efficace ed effettiva, a 360 gradi, delle persone fragili che dovrebbero avere corsie preferenziali per la cura e l’assistenza da parte di tutto il Ssn. Le cure palliative – per le quali bisogna fare ancora molto – sono un aspetto fondamentale, ma vanno circondate da una serie di attenzioni e agevolazioni che vanno da un qualificato potenziamento dell’assistenza sanitaria sia domiciliare che ospedaliera a un facile accesso alle cure necessarie, da un sostegno ai caregiver all’abbattimento delle barriere della burocrazia sanitaria, da una più qualificata formazione professionale degli operatori sanitari a un investimento economico per il miglioramento in termini di servizi e ambiente delle strutture sanitarie, ma anche per un aumento degli hospice e dei posti letto negli ospedali”. Senza aiuti, conclude Casini, “il baratro è a un passo”. Infine un auspicio: “Speriamo almeno che il Parlamento faccia ogni sforzo per mantenere l’illiceità dell’aiuto al suicidio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia