“La mia nonna profanava l’Eucaristia, usava ossa di morti, consacrava bambini al demonio: chiamare tutto questo ‘tradizione culturale’ è una menzogna pericolosa”. È la denuncia di una religiosa colombiana consacrata in Italia, che ha affidato la sua testimonianza – mantenuta anonima per ragioni di sicurezza – al sito dell’Aie (Associazione internazionale esorcisti). Cresciuta in una famiglia legata alla Santeria e ad altri culti esoterici, è stata coinvolta fin da bambina in rituali segnati da abusi, sacrifici e pratiche occulte. “Mi imponevano una tunica bianca e dicevano che sarei stata l’erede dei poteri di mia nonna”, racconta. Il Battesimo ricevuto di nascosto a sei anni segnò l’inizio di un cammino di fede e liberazione. “Solo Gesù mi ha salvata”, afferma oggi: “La magia non è folclore: è un’alleanza con spiriti che operano il male, anche se mascherati da figure apparentemente cristiane”. La religiosa mette in guardia da narrazioni moderne che presentano la stregoneria come emancipazione o spiritualità alternativa: “Chi la esalta, non sa cosa significhi viverla. Io ne porto i segni nel corpo e nell’anima. Ma Cristo ha trasformato quel dolore in amore”. Oggi consacrata in un istituto religioso, ancora vittima di minacce e malefici, conclude: “Perdono chi mi ha fatto del male e offro tutto per la loro salvezza. L’unica vera liberazione è in Cristo”.