Giubileo dei giovani: 150 partecipanti dalla Bulgaria. Petkova: “Siamo una piccola minoranza, incontrare il Papa esperienza unica”

(Foto Tea Petkova)

Partiranno il 25 luglio e, dopo una tappa a Padova, la meta sarà Roma per incontrare il Papa in occasione del Giubileo dei giovani. Sono i 150 i ragazzi bulgari provenienti dalle tre diocesi cattoliche del Paese balcanico che si recheranno nella Città eterna. Alcuni partecipano per la prima volta, mentre altri hanno già vissuto l’esperienza di Lisbona. Tutti però sono entusiasti e non vedono l’ora di passare queste giornate con altri giovani cattolici. “In Bulgaria noi cattolici siamo una piccola minoranza, appena l’1 per cento, e per noi fare parte di un Giubileo con centinaia di migliaia di ragazzi è una cosa unica, spettacolare”, racconta al Sir la ventenne Tea Petkova (nella foto) di Rakovski, studentessa di medicina nell’Università medica di Plovdiv. Le sue aspettative sono “di immergersi in questa bellissima atmosfera di fede e preghiera e sentirsi parte di una Chiesa giovane e viva, universale, ed essere in comunione”. Per Tea “sarà molto importante incontrare il nuovo Papa e sentire le sue parole ai giovani, conoscere nuovi amici”. Tea è l’unica cattolica nel suo corso di medicina, ma si sente “pellegrina di speranza e chiamata a una testimonianza forte in un contesto secolarizzato che ha bisogno di speranza”. Il Giubileo dei giovani, a suo avviso, “non è solo per i ragazzi, ma sarà un segno per il mondo intero, segno che la Chiesa è viva e ci sono giovani che amano Dio e lo vogliono dimostrare”.
Molto emozionato del viaggio è anche Alexander Todorov di Shumen, diocesi di Nicopoli, 20 anni, studente di Business administration all’Università di Sofia. “Nel mio paesino, Tsarev Brod – ricorda –, spesso ero l’unico giovane… Partecipare con altri 149 bulgari al Giubileo dei giovani è un’esperienza unica soprattutto perché vedremo per la prima volta il nuovo Papa”. “Spero di tornare ricaricato e pronto per condividere con i miei amici non credenti l’amore che solo Dio sa dare”, dice al Sir. A suo avviso, “il futuro appartiene ai giovani e questo mondo ha bisogno di giovani pellegrini della speranza per capire che la pace è possibile, che ci sono altri modi per risolvere i conflitti, con il dialogo e il mutuo rispetto”. Il gruppo bulgaro è guidato da mons. Rumen Stanev, vescovo ausiliare di Sofia, e accompagnato da diversi sacerdoti, religiosi e religiose.

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