Temperature da record, città arroventate e cittadini sempre più esposti ai rischi legati al caldo estremo. Ma la sanità pubblica non si fa trovare impreparata: da Nord a Sud, le Aziende sanitarie sono in prima linea con piani integrati di prevenzione, assistenza di prossimità e campagne di informazione, per tutelare in particolare anziani, fragili e lavoratori esposti. “Non si tratta più di risposte episodiche – avverte Giovanni Migliore, presidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) – ma di un modello strutturato, messo in campo dal Ssn” in cui “le Aziende sanitarie rappresentano il cuore operativo nei territori, in sinergia con i medici di famiglia, i servizi sociosanitari, il Terzo settore e le amministrazioni locali”.
Una strategia confermata dalla rilevazione condotta da Fiaso tra il 4 e l’11 luglio su un campione rappresentativo di Asl e Aziende sanitarie territoriali, distribuite in tutto il Paese. “Le strutture sanitarie – sottolinea Migliore – hanno avviato campagne di informazione per offrire indicazioni utili su come proteggersi dal caldo”. Tra le buone pratiche segnalate in tutto il Paese, “la collaborazione con reti del volontariato e del Terzo settore per rilevare e rispondere ai bisogni assistenziali sul territorio, insieme ad ambulatori dedicati per la gestione delle conseguenze sanitarie del caldo e l’attivazione di posti letto dedicati ai pazienti colpiti da colpi di calore. Queste iniziative sul territorio si affiancano al decalogo e alle iniziative nazionali attivate del ministero della Salute: dai bollettini meteo-sanitari al numero verde 1500, che restano punti di riferimento prezioso per le istituzioni sanitarie e l’orientamento dei cittadini”, conclude il presidente Fiaso.