Diocesi: mons. Spina (Ancona), messaggio in occasione della Festa patronale di San Ciriaco

Ieri sono state rese note “le indagini e le analisi scientifiche sul corpo di San Ciriaco. È stato ancora una volta sorprendente vedere come ciò che la tradizione ci ha tramandato da secoli, ha trovato riscontro nelle analisi scientifiche. I risultati ci aiutano ad avere più consapevolezza del grande dono che è stato fatto alla città di Ancona, di avere un santo che la protegge e veglia su tutti. Il corpo di un santo ci fa cogliere come la santità la si può toccare con le mani, è a portata di mano ed è per tutti”. Lo scrive, in un messaggio l’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, in occasione della festa del patrono San Ciriaco. Il presule – che presiederà una celebrazione eucaristica nella Cattedrale il 4 maggio alle ore 10.30 –  evidenzia che San Ciriaco “invita a ritrovare la croce, ad abbracciarla e a testimoniarla. Oggi – scrive il presule – “guardando la croce di Gesù, vediamo i tanti crocifissi nella storia, uomini e donne a causa di violenze, di guerre, di ingiustizie. Penso ai giovani. A volte il dolore di alcuni giovani è lacerante, è un dolore che non si può esprimere a parole, è un dolore che ci colpisce come uno schiaffo. Il non sentirsi capiti, la mancanza di relazioni vere e sane, il vuoto educativo”. La situazione che stiamo vivendo “certamente non è delle migliori. Le sfide sono tante: la dignità del lavoro, la famiglia, l’istruzione, l’impegno civico, la cura del creato e le nuove tecnologie che creano relazioni on line a volte disumane. Gli spazi digitali che rendono ciechi alla fragilità dell’altro e impediscono l’introspezione”, aggiunge mons. Spina affermando che “l’immersione nel mondo virtuale” favorisce una sorta di “migrazione digitale”, vale a dire “un distanziamento dalla famiglia, dai valori culturali e religiosi che conduce molti giovani verso un mondo di solitudine e di auto-invenzione, fino a sperimentare la mancanza di radici”. La chiesa di Ancona-Osimo da anni “si sta interrogando su questi temi. Non possiamo deludere i giovani, sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire. È bello vederli sprigionare energie, ad esempio quando si rimboccano le maniche e si impegnano volontariamente nelle situazioni di calamità e di disagio sociale. Ma è triste vedere – scrive mons. Spina – giovani privi di speranza; d’altronde, quando il futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto nella malinconia e nella noia. L’illusione delle droghe, il rischio della trasgressione e la ricerca dell’effimero creano in loro più che in altri confusione e nascondono la bellezza e il senso della vita, facendoli scivolare in baratri oscuri e spingendoli a compiere gesti autodistruttivi di violenza nei confronti degli altri e di sé stessi”. Il presule anconetano auspica che il Giubileo che stiamo vivendo sia nella Chiesa “occasione di slancio nei loro confronti: con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni! Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa e del mondo!”. Da qui l’invito alla chiesa diocesana di Ancona-Osimo a “spendere sempre più energie a favore dei giovani” e si augura che possano venire inaugurati in questo anno giubilare il Centro Pastorale alle Palombare ad Ancona, l’Oratorio della parrocchia del Sacro Cuore in via Maratta e la “Casa Nazaret” in via Astagno ad Ancona, centro di pastorale giovanile e vocazionale: “luogo di incontro dei giovani per favorire la loro crescita umana e spirituale, per il discernimento vocazionale, per la formazione permanente, per l’accompagnamento nel cammino della vita, per aiutarli nei momenti bui e di disagio con supporti spirituali e percorsi psicologici”.

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