Si è svolto nei giorni 7 e 8 marzo 2025, presso il Seminario Regionale San Pio X di Catanzaro, l’incontro di formazione promosso dalla Conferenza Episcopale Calabra (Cec) – Commissione Sovvenire. L’evento, si legge nel comunicato finale, ha coinvolto i seminaristi di tutti i seminari calabresi del IV, V e VI anno insieme ai giovani sacerdoti ordinati negli ultimi cinque anni, offrendo loro un’occasione di approfondimento e riflessione sul tema “Un prete libero per una Chiesa povera”. La giornata di venerdì 7 marzo si è aperta con un incontro con la Cec: don Claudio Francesconi, economo della Cei, e Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della Cei, hanno avuto modo di confrontarsi con i vescovi della Calabria sul tema del sostegno economico alla Chiesa Cattolica. Nel pomeriggio, l’incontro con i seminaristi ha preso il via presso il Seminario San Pio X con l’accoglienza dei partecipanti, seguita dai saluti del rettore don Mario Spinocchio. A introdurre i lavori è stato mons. Stefano Rega, vescovo delegato del Sovvenire, che ha spiegato l’importanza di questa iniziativa: “È fondamentale che i nostri giovani capiscano da dove arriva questo sostegno: è il frutto di un meccanismo regolato dal Concordato tra la Chiesa in Italia e lo Stato. L’8xmille non è solo un aiuto economico, ma un’opportunità formativa anche per chi dovrà gestire le risorse nella consapevolezza che l’amministrazione dei beni ha un grande valore anche spirituale nella vita di ogni sacerdote”. Don Claudio Francesconi, economo della Cei, ha illustrato il valore delle risorse della Chiesa a servizio del Vangelo: “Abbiamo sempre più la necessità di confrontarci sul tema di una comunità che deve diventare sempre più responsabile nella gestione delle risorse a disposizione per la missione, superando la tentazione del clericalismo. Il tema della sinodalità e della corresponsabilità nella gestione dei beni va di pari passo con la trasparenza, che è essenziale per una testimonianza sempre più evangelica. È una sfida importante, perché sappiamo che noi preti siamo sempre più appesantiti dalla burocrazia e dal peso della gestione amministrativa. Tuttavia, è proprio nel condividere con la comunità anche questi oneri, assegnando le responsabilità in modo adeguato, che possiamo trovare la via giusta”. Claudio Malizia, direttore generale dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero, ha approfondito il funzionamento del sistema di sostegno al clero, evidenziando come questo modello garantisca “equità e stabilità ai sacerdoti nel loro ministero”. Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico della Cei, ha sottolineato il ruolo centrale dei presbiteri e delle comunità: “Il sistema di sostegno economico della Chiesa dipende totalmente dalla comunità e spetta ai presbiteri trasmettere questo senso di corresponsabilità ai fedeli. Iniziare a raccontare questa realtà ai seminaristi significa partire col piede giusto”. Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della Cei, ha ripercorso la storia del sistema di finanziamento della Chiesa: “Un sistema che ha funzionato: oggi il 70% degli italiani che scelgono di destinare l’8xmille lo attribuisce alla Chiesa cattolica. Siamo convinti—pensiamo solo alla destinazione della carità—che questo sistema abbia garantito la tenuta del tessuto sociale in Italia”. Per mons. Erio Castellucci, vicepresidente della Cei, “la povertà evangelica si realizza nella sobrietà, nella condivisione e nel riscatto. La Chiesa deve vivere la povertà non con rinunce clamorose, ma utilizzando i beni per chi ha bisogno”. Per mons. Domenico Pompili, presidente della Commissione Episcopale Cultura e Comunicazioni Sociali, “è essenziale che la Chiesa comunichi in modo chiaro e trasparente il senso di questo sistema, facendo comprendere che l’8xmille non è un privilegio, ma un’opportunità per sostenere la missione della Chiesa a servizio di tutti”.