Il ritorno volontario di quasi 20.000 rifugiati centrafricani segna un passo fondamentale verso la pace e lo sviluppo sostenibile nella regione: lo ha annunciato oggi l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati. Nel 2024, 19.751 centrafricani sono tornati volontariamente nella Repubblica Centrafricana (Rca), con il sostegno dell’Unhcr e dei governi che ospitano i rifugiati, tra cui Camerun e Repubblica Democratica del Congo, che hanno facilitato 16.265 di questi rientri. Si tratta del numero più alto dall’inizio del programma di ritorno volontario nel 2017. Tra il 2017 e il 2024, sono rientrati nel loro Paese 52.937 centrafricani. Il numero di ritorni volontari di rifugiati è aumentato negli ultimi anni in tutta l’Africa occidentale e centrale. Dal 2017, più di 400.000 rifugiati sono tornati nei loro Paesi d’origine nella regione, tra cui un numero significativo in Costa d’Avorio (317.824), Camerun (30.581) e Nigeria (5.571). Ciò sottolinea la crescente necessità di un’azione incisiva per consentire a chi torna di reintegrarsi con successo nelle loro comunità di origine. Durante la sua recente visita in Rca, l’Assistente dell’Alto Commissario per le Operazioni dell’Unhcr, Raouf Mazou, ha incontrato le persone rientrate e le comunità locali per valutare gli sforzi di reintegrazione in corso. Ha accolto con favore il ritorno di circa 151.000 sfollati interni e 20.000 rifugiati nel 2024 e ha sottolineato l’importanza cruciale di sostenere questi rientri volontari come pietra miliare di soluzioni durature allo sfollamento in Rca e nella regione. Con il numero di persone in fuga in aumento a livello globale, l’incertezza sui finanziamenti e le soluzioni che scarseggiano, questo è un esempio positivo per la regione e non solo. Nonostante queste tendenze incoraggianti, la situazione dei rifugiati nella regione rimane critica. Circa 679.000 centrafricani, pari al 10% della popolazione del Paese, rimangono in esilio, tra cui in Camerun (238.000), nella Rdc (207.000), in Ciad (140.000) e nella Repubblica del Congo (35.000). Inoltre, a causa della persistente insicurezza e dell’accesso limitato ai servizi di base, ci sono ancora oltre 476.000 sfollati interni in Rca. Rispondere alle esigenze di chi ritorna e degli sfollati è fondamentale per garantire la stabilità del Paese e della regione. Con il sostegno dell’Ue e di altri donatori, anche del settore privato, l’Unhcr sta lavorando a stretto contatto con i governi e i partner umanitari per rafforzare l’assistenza al rimpatrio, migliorare le infrastrutture e ampliare l’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ai mezzi di sussistenza. L’Unhcr sollecita una maggiore collaborazione internazionale per sostenere ed espandere i programmi di reintegrazione che promuovono la pace e lo sviluppo nella regione.