Diocesi: Lamezia Terme, un incontro, promosso dai giovani, sulla donazione degli organi

“La vita attraverso un dono”. È stato questo il tema di un incontro che si è svolto nella parrocchia San Francesco di Paola di Lamezia Terme, su iniziativa del Gruppo Giovanile parrocchiale. Introducendo i lavori Gianluca Persico ha spiegato ed illustrato il lavoro fatto durante l’anno dai giovani della parrocchia e ha spiegato che l’idea di organizzare un convegno, moderato da Giuseppe De Fazio, aperto alla comunità è nata a seguito di un incontro sul tema al quale i giovani avevano partecipato l’anno scorso ed in cui era stato ospite, in rappresentanza dell’Aido (Associazione italiana donatori organi), Sebastiano Senese. Per Persico scienza e fede, in “questa apparente contrapposizione che hanno in termini di metodi ed approcci, in realtà si mescolano e convivono soprattutto nei momenti che vivono i familiari ai quali viene chiesto il consenso per l’espianto, dove la medicina può essere veicolo tecnico per dare speranza ad altre famiglie e la fede viene vissuta in maniera intensa con la preghiera sia nella famiglia del donatore che nelle famiglie di chi è in attesa di trapianto”. Dopo l’introduzione l’intervento di Sebastiano Senese, presidente dell’Aido Intercomunale “Letizia Senese” che è partito dalla visione di un film reportage sulla storia di sua figlia Letizia che ha compiuto, con la donazione degli organi, un “sublime gesto d’amore”. In particolare, il video riguardava la messa in onda di una puntata del programma televisivo “Alive” andato in onda su Rete 4 nel 2013, girata a San Pietro a Maida, appunto, sulla tragica scomparsa di Letizia Senese, la cui vita si è intrecciata indissolubilmente con le vite delle persone che hanno ricevuto i suoi organi ed in particolare nel video si parla della storia di Pino, calabrese anche lui, che ha ricevuto i reni di Letizia ritornando ad una vita normale dopo anni di dialisi e paura per il futuro. La presidente della sezione Aido di Lamezia Terme, Alessia Serra, ha raccontato la propria esperienza, vissuta con la perdita della sorella Olga, anche lei donatrice; Graziella Perri, pneumologa presso l’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, che ha affrontato il tema dal punto di vista medico spiegando le procedure che vengono messe in atto in caso che si manifestino le condizioni perché ai familiari possa essere chiesto l’assenso alla donazione. Perri è donatrice: ha donato, infatti, proprio fegato a sua figlia di pochi mesi di vita, cui era stata diagnosticata una rara malattia che non le avrebbe consentito una vita normale oltre a prefigurare epiloghi ben più gravi. Ha, poi, spiegato che nella sfortuna di questa vicenda, “la sua può considerarsi una storia a lieto fine in quanto non in tutti i casi simili a questo si manifestano tutte le condizioni per consentire questo tipo di intervento”. L’ultimo intervento quello di Giuseppe Isabella, presidente dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), che ha trattato il tema dal punto di vista giuridico analizzando le normative vigenti in materia di prelievi e trapianti di organi e tessuti. Durante l’incontro anche alcune testimonianze e poi il saluto di p. Giovanni Sposato che ha ringraziato i presenti sottolineando che tutto quanto ascoltato durante l’incontro, “con al centro il gesto estremo di amore che è la donazione degli organi, altro non è che l’applicazione pratica del Vangelo e degli insegnamenti di Gesù”.

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