Striscia di Gaza: Save the Children, “il maltempo e le restrizioni israeliane agli aiuti interrompono i servizi vitali per i bambini”

“Oggi sono tornate le tempeste a Gaza e i bambini non possono accedere ai necessari servizi di protezione e supporto psicosociale, mentre gli aiuti bloccati dalle restrizioni israeliane rendono ancora più duri i freddi invernali”. Lo dichiara Save the Children.
Quattro degli otto Spazi a misura di bambino dell’organizzazione sono stati costretti a chiudere durante le violente tempeste del mese scorso, poiché i campi sono stati allagati o danneggiati da una combinazione di acqua piovana e liquami a causa della distruzione dei sistemi igienico-sanitari durante due anni di bombardamenti israeliani.
Negli Spazi rimasti aperti, gli operatori hanno registrato un drastico calo delle presenze durante le tempeste, perché le cattive condizioni del terreno dopo le forti piogge, così come la mancanza di indumenti di base come giacche e scarpe, hanno costretto i bambini a rimanere nelle loro tende. La partecipazione dei minori più grandi, in particolare degli adolescenti, è diminuita perché hanno dovuto aiutare le loro famiglie a riparare le tende dopo la tempesta.
“È straziante parlare con i genitori e i bambini qui. Le restrizioni impediscono qualsiasi ricostruzione e il ritorno a una parvenza di normalità per i più piccoli, come una casa e l’accesso all’istruzione formale. I nostri Spazi a misura di bambino e i centri di apprendimento temporanei offrono loro un po’ di tregua dagli orrori degli ultimi due anni. Ma ora non riescono nemmeno a ottenere questo. Il maltempo, sommato ai danni subiti negli ultimi due anni, rende impraticabili alcune delle ‘strade’rimanenti di Gaza, e i servizi offerti sono irraggiungibili per bambini e famiglie. Un genitore mi ha detto che non può comprare scarpe ai propri figli. Un altro bambino mi ha raccontato che passa la notte sveglio al freddo perché le sue lenzuola e coperte sono fradice dopo che la tenda si è allagata. Nonostante dall’annuncio della prima fase del piano di pace due mesi fa alcune tende e teloni siano entrati a Gaza, non sono ancora entrati legname, pali o attrezzi per montarle, a causa delle restrizioni su ciò che le autorità israeliane considerano articoli ‘a duplice uso'”, racconta Shurouq, responsabile stampa di Save the Children a Gaza.
“Nessun bambino dovrebbe passare la notte sveglio, al freddo, su letti impregnati di liquami. È inaccettabile. I bambini di Gaza hanno bisogno subito di tende complete di supporti, ripari, vestiti caldi, coperte e biancheria da letto, nonché di investimenti urgenti per riparare il sistema igienico-sanitario danneggiato. Israele, in quanto potenza occupante, ha l’obbligo di garantire che i bisogni umanitari della popolazione occupata siano soddisfatti. Le autorità israeliane devono revocare l’assedio e garantire che tutti i valichi di frontiera siano aperti e pienamente operativi in entrambe le direzioni, che le restrizioni agli aiuti siano ridotte e i servizi ripristinati. Il piano di aprire il valico di Rafah in un’unica direzione è una cortina fumogena. Limitare gli aiuti e offrire un biglietto di sola andata significa spostare i palestinesi dalla loro terra, trasformando la loro sopravvivenza in un’arma contro di loro. È una violazione del diritto internazionale, della prima fase del piano di cessate il fuoco e dell’umanità”, dichiara Ahmad Alhendawi, direttore regionale di Save the Children per il Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa orientale.

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