Leone XIV: udienza, “molte visioni antropologiche promettono il prolungamento della vita terrena mediante la tecnologia”, “è lo scenario del transumano”

La morte è “una grande maestra di vita”. Lo ha detto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla risurrezione di Cristo come risposta ultima alla nostra domanda sulla morte, ha citato sant’Alfonso Maria de’ Liguori e il suo scritto “Apparecchio alla morte”, in cui riflette sul valore pedagogico di quest’ultima. “Sapere che esiste e soprattutto meditare su di essa ci insegna a scegliere cosa davvero fare della nostra esistenza”, ha osservato Leone XIV: “Pregare, per comprendere ciò che giova in vista del regno dei cieli, e lasciare andare il superfluo che invece ci lega alle cose effimere, è il segreto per vivere in modo autentico, nella consapevolezza che il passaggio sulla terra ci prepara all’eternità”. “Eppure molte visioni antropologiche attuali promettono immortalità immanenti, teorizzano il prolungamento della vita terrena mediante la tecnologia”, la denuncia del Papa: “È lo scenario del transumano, che si fa strada nell’orizzonte delle sfide del nostro tempo”. “La morte potrebbe essere davvero sconfitta con la scienza? Ma poi, la stessa scienza potrebbe garantirci che una vita senza morire sia anche una vita felice?”, gli interrogativi esigenti del Pontefice.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa