“L’evento della Risurrezione di Cristo ci rivela che la morte non si oppone alla vita, ma ne è parte costitutiva come passaggio alla vita eterna”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla risurrezione di Cristo come risposta alla nostra domanda sulla morte. “La Pasqua di Gesù ci fa pregustare, in questo tempo colmo ancora di sofferenze e di prove, la pienezza di ciò che accadrà dopo la morte”, ha proseguito Leone XIV, citando l’evangelista Luca, che “sembra cogliere questo presagio di luce nel buio quando, alla fine di quel pomeriggio in cui le tenebre avevano avvolto il Calvario, scrive: ‘Era il giorno della Parasceve e già risplendevano le luci del sabato’”. “Questa luce, che anticipa il mattino di Pasqua, già brilla nelle oscurità del cielo che appare ancora chiuso e muto”, ha commentato il Papa: “Le luci del sabato, per la prima ed unica volta, preannunciano l’alba del giorno dopo il sabato: la luce nuova della Risurrezione”. “Solo questo evento è capace di illuminare fino in fondo il mistero della morte”, ha garantito il Pontefice: “In questa luce, e solo in essa, diventa vero quello che il nostro cuore desidera e spera: che cioè la morte non sia la fine, ma il passaggio verso la luce piena, verso un’eternità felice. Il Risorto ci ha preceduto nella grande prova della morte, uscendone vittorioso grazie alla potenza dell’Amore divino. Così ci ha preparato il luogo del ristoro eterno, la casa in cui siamo attesi; ci ha donato la pienezza della vita in cui non vi sono più ombre e contraddizioni. Grazie a Lui, morto e risorto per amore, con san Francesco possiamo chiamare la morte ‘sorella’. Attenderla con la speranza certa della risurrezione ci preserva dalla paura di scomparire per sempre e ci prepara alla gioia della vita senza fine”.