Aiuti umanitari: Unicef, “sono necessari per il 2026 con urgenza 7,66 miliardi di dollari per fornire assistenza salvavita a 73 milioni di bambini in 133 Paesi”

(Foto Unicef)

Il moltiplicarsi dei conflitti, l’aumento della fame, i tagli ai finanziamenti globali e il collasso dei servizi di base stanno portando le esigenze umanitarie dei bambini a livelli estremi in tutto il mondo. Con il lancio oggi dell’appello dell’Unicef sull’intervento umanitario 2026 (Humanitarian Action for Children 2026 – Hac), sono necessari con urgenza 7,66 miliardi di dollari per fornire assistenza salvavita a 73 milioni di bambini – tra cui 37 milioni di bambine e oltre 9 milioni di bambini con disabilità – in 133 Paesi e territori nel prossimo anno.
In ogni regione, i bambini coinvolti in situazioni di emergenza si trovano ad affrontare crisi sovrapposte che stanno crescendo in termini di portata e complessità.
L’escalation dei conflitti sta causando sfollamenti di massa ed esponendo i bambini a gravi violazioni ai livelli più alti mai registrati. Gli attacchi a scuole e ospedali continuano senza sosta, mentre i casi accertati di stupro e altre forme di violenza sessuale contro i bambini sono in forte aumento. In molte crisi, i bambini e gli operatori umanitari che cercano di raggiungerli sono deliberatamente presi di mira.
“In tutto il mondo, i bambini coinvolti in conflitti, disastri, sfollamenti e turbolenze economiche continuano ad affrontare sfide straordinarie”, ha affermato Catherine Russell, Direttrice generale dell’Unicef. “Le loro vite sono plasmate da forze che vanno ben oltre il loro controllo: violenza, minaccia di carestia, intensificazione degli shock climatici e collasso diffuso dei servizi essenziali”.
Nel 2025 il contesto globale dei finanziamenti umanitari ha subito un drastico deterioramento. I tagli annunciati e previsti dai Governi donatori stanno già limitando la capacità dell’Unicef di raggiungere milioni di bambini in grave difficoltà. I gravi ammanchi registrati nel 2024 e nel 2025 stanno costringendo l’Unicef a compiere scelte impossibili. Solo per quanto riguarda i programmi nutrizionali dell’Unicef, un deficit di finanziamento del 72% nel 2025 ha costretto a tagli in 20 paesi prioritari, riducendo gli obiettivi previsti da oltre 42 milioni a oltre 27 milioni di donne e bambini. Nel campo dell’istruzione, un deficit di 745 milioni di dollari ha lasciato milioni di bambini in più a rischio di perdere l’accesso all’istruzione, alla protezione e alla stabilità. Per quanto riguarda la protezione dell’infanzia, l’aumento delle violazioni coincide con la diminuzione delle risorse, minacciando i programmi a favore delle vittime di violenza sessuale, dei bambini reclutati o utilizzati da gruppi armati e di coloro che necessitano di urgente sostegno psicologico e psicosociale.
“La grave carenza di fondi sta mettendo a dura prova i programmi salvavita dell’Unicef”, ha affermato Russell. “In tutte le nostre operazioni, i team in prima linea sono costretti a prendere decisioni impossibili: concentrare le scorte e i servizi limitati sui bambini di alcune zone piuttosto che di altre, ridurre la frequenza dei servizi che i bambini ricevono o ridimensionare gli interventi da cui dipende la sopravvivenza dei bambini”.
L’Unicef avverte: “Si prevede che nel 2026 20 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza nutrizionale di emergenza, a causa dell’aumento dell’insicurezza alimentare e del rischio di carestia, nonché del persistere di conflitti, shock climatici ed economici e tagli ai finanziamenti. 8,3 milioni di bambini sono attualmente a rischio immediato di carestia in Sudan, Sud Sudan, Yemen e Stato di Palestina. Altri 12 milioni sono a rischio in Somalia, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Haiti, Mali e Myanmar”.

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