“Una pace globale, giusta e duratura può essere raggiunta solo se ancorata al quadro internazionale dei diritti umani”. È quanto ribadisce in una nota oggi il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, che pure definisce “incoraggiante” lo sforzo internazionale per la pace in Ucraina. “Sebbene la priorità rimanga quella di mettere a tacere le armi e fornire aiuti umanitari”, continua nel testo, “dobbiamo comunque agire ora per gettare le basi per una pace incentrata sulla persona”. Come già delineato dal Commissario, in un Memorandum, vi sono alcune “questioni fondamentali” che devono essere affrontate in qualsiasi trattativa di pace, a partire dall’accertamento delle responsabilità degli autori di gravi violazioni dei diritti umani e crimini internazionali e un’equa riparazione per tutte le vittime; serviranno tutele dei diritti delle persone più colpite, cioè vittime, sfollati interni e rifugiati, persone scomparse, prigionieri di guerra, detenuti civili, bambini ucraini trasferiti illegalmente e persone che vivono nei territori dell’Ucraina temporaneamente occupati dalla Russia. La ricostruzione e la ripresa dovranno “onorare la dignità umana”, dando priorità a chi ha più bisogno. Il processo di pace dovrà includere una molteplicità d soggetti (donne, società civile, attori nazionali e internazionali). “Per rafforzare la nostra sicurezza e contrastare l’aggressione russa contro l’Ucraina”, conclude il Commissario, “dobbiamo difendere inequivocabilmente i valori e i diritti umani che sono sotto attacco in questa guerra contro l’Ucraina”. Su questi temi, O’Flaherty ha guidato nei giorni scorsi a Varsavia una riunione di alto livello a porte chiuse, su “integrazione dei diritti umani e della dignità al centro dei percorsi verso una pace giusta e sostenibile per l’Ucraina”.