Dall’Abruzzo arrivano ad Assisi il presepe monumentale di Castelli, capolavoro artigianale in ceramica e con esso, dalla Città dell’Aquila, è giunto il grande albero di Natale che sarà addobbato nella piazza inferiore del Sacro Convento della città umbra. L’annuncio stamattina, a L’Aquila, nella basilica di S. Maria di Collemaggio, alla presenza di rappresentanti delle Istituzioni regionali e locali, di mons. Michele Fusco, delegato dei vescovi d’Abruzzo per gli eventi in onore di S. Francesco, di mons. Antonio D’Angelo, arcivescovo metropolita dell’Aquila. Il presepe nato negli anni Sessanta tra le aule dell’Istituto d’arte “F. A. Grue” di Castelli (oggi Liceo artistico per il design), il presepe è una straordinaria opera collettiva: 54 statue in ceramica policroma, modellate e decorate dagli studenti e dai maestri che hanno reso celebre nel mondo la maiolica castellana. L’opera arriva ad Assisi dopo essere stata in precedenti occasioni in Piazza San Pietro, a Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv.

(Foto C. Tracanna)
L’albero di Natale proveniente dal capoluogo abruzzese è un Cedrus atlantica glauca o cedro dell’Atlante glauco (tagliato previa autorizzazione, dunque non ha comportato danni all’ambiente né al patrimonio arboro locale) proveniente dal territorio del Comune dell’Aquila, è alto circa 13 metri ed è stato donato al Comune dell’Aquila dall’azienda cittadina “Cordeschi giardinaggio”. Per mons. Fusco “il presepe è elemento identitario della fede e della tradizione cattolica. Il presepe ci parla di cammino. Ed è bello questo cammino fatto insieme dalla comunità abruzzese per onorare San Francesco e il suo messaggio di perdono e di pace. Anche noi siamo in cammino verso la grotta di Betlemme. Questo vuol dire vivere il Natale. Il segno del presepe di Castelli che viene donato invita tutti a metterci in cammino, a non fermarci mai e ad arrivare da Gesù”. L’arcivescovo D’Angelo così ha commentato: “L’albero di Natale donato dalla nostra città – come ricordava Papa Benedetto XVI in un suo discorso – è ‘segno e richiamo’ della luce divina che ‘continua a risplendere su di noi e a illuminare ogni uomo che viene al mondo, specialmente quando dobbiamo attraversare momenti di incertezza e difficoltà’. L’Aquila, capitale della misericordia e del perdono, ha attraversato gravi momenti di difficoltà ma oggi che vive la sua rinascita spirituale, architettonica e culturale è giustamente abilitata a donare quella luce ritrovata dopo tanto buio al mondo attraverso la presenza del bellissimo cedro natalizio nella città di S. Francesco”. Gratitudine è stata espressa anche da padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi per il quale l’arrivo del presepe monumentale e del cedro non è solo un dono, ma anche un’occasione di arricchimento per la comunità regionale, in questo anno speciale in cui celebriamo l’anniversario del Cantico delle creature. La bellezza della natura e il fascino dell’arte, che l’Abruzzo ci offre attraverso il presepe monumentale e l’albero di Natale, possano ispirarci – in sintonia con la vita e la testimonianza di San Francesco – a coltivare uno spirito di responsabilità nella cura della casa comune e a diventare artigiani di armonia e bellezza nelle relazioni interpersonali, sociali e professionali”. L’inaugurazione con la benedizione del presepe e dell’albero di Natale è prevista l’8 dicembre dopo la messa delle ore 17 nella basilica di S. Francesco, presieduta dal vescovo di Teramo- Atri e delegato della Conferenza episcopale abruzzese-molisana (Ceam) per l’evento, mons. Lorenzo Leuzzi. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 3 febbraio 2026.