L’arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, sabato 22 novembre, vigilia della solennità di Cristo Re, ha promosso, a Sorrento, il convegno diocesano dal tema “AbitiAmo la Speranza”. Il convegno, che ha avuto la durata dell’intera giornata, quest’anno ha coinvolto quanti vi hanno partecipato, in un nuovo modo di stare insieme e di essere comunità: oltre 400 persone, tra iscritti, formatori e volontari.
La giornata ha avuto inizio preso la cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo, con le registrazioni dei partecipanti.
La prima parte del convegno ha visto protagonisti i ragazzi di Mortora tra canti e preghiere; a seguire una catechesi biblica a cura di padre Paolo De Giacomo: “La speranza è l’ascolto di chi grida ai margini, e custodisce una grande fede. La fede vera non ha passaporto, non appare al popolo soltanto. La speranza non è un equilibrio perfetto, è la libertà di chi non si lascia definire e limitare dal proprio dolore”.
Il convegno è entrato nel vivo, con l’inizio dei 15 laboratori “itineranti” che si sono svolti in più punti della città, in parrocchie, saloni, teatri e chiostri.
Giovani, politica, intelligenza artificiale, giustizia sociale. Ed ancora musica, dipendenze, economie, accoglienza. Tanti i temi trattati nel corso dei laboratori, quanti sono i luoghi che abitano la nostra vita: come fare in modo dunque che la speranza riesca ad ancorarsi in ciascuno di esso? Ecco il comune denominatore di tutti i laboratori.
Dopo il pranzo, il pomeriggio è proseguito ancora con i laboratori, i medesimi della mattina, ma questa volta accoglievano nuovi volti: la scelta di replicare la formula laboratoriale ha fatto sì che i partecipanti potessero prendere parte, ciascuno di loro, a due laboratori differenti.
Il terzo ed ultimo momento del convegno è stato la santa messa nei primi vespri di Cristo Re, presieduta dall’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano, che nel corso della giornata ha preso parte ai laboratori.
“La missione della Chiesa nei luoghi che quotidianamente frequentiamo è questa: guidati dallo Spirito, abitiamo la speranza. Il Signore viene, qui ed ora, e ci offre la possibilità di camminare insieme, di fare nostre le gioie e i dolori di ogni compagno di viaggio, nella condivisione sincera e nella lotta decisa contro il male che ci devasta e ci divide. Iniziamo così il nuovo anno liturgico-pastorale: la gioia del dono che ogni persona rappresenta sta a fondamento della vita delle nostre comunità”, ha affermato il presule.
“Quest’anno segna il passaggio dalla fase celebrativa del Cammino sinodale delle Chiese in Italia a quella della ricezione. Abbiamo condiviso con tutte le comunità ecclesiali del nostro Paese quattro anni di intenso e fecondo lavoro: prima l’ascolto, poi il discernimento comunitario ed infine le scelte profetiche e coraggiose, che la terza assemblea nazionale svolta a Roma nell’ottobre scorso ha individuato con i referenti di tutte le diocesi italiane. Ora si apre il tempo della ricezione di quanto proposto: mentre la Conferenza episcopale italiana si è impegnata a indicare orientamenti comuni, noi abbiamo il compito di individuare le priorità su cui iniziare a rivedere la prassi pastorale, per un reale rinnovamento sinodale e missionario dell’azione evangelizzatrice qui nel nostro territorio”, ha concluso mons. Alfano.