Romania: intronizzato oggi S.B. Pop, “l’unità con Roma è profezia e missione”

(Foto Arcieparchia di Blaj)

È stato intronizzato oggi, nella cattedrale di Blaj, in Romania, S.B. Claudiu-Lucian Pop, nuovo arcivescovo maggiore della Chiesa romena unita con Roma, greco-cattolica. Alla messa solenne hanno preso parte il card. Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, mons. Giampiero Gloder, nunzio apostolico in Romania, vescovi membri del Sinodo della Chiesa greco-cattolica romena, vescovi romano-cattolici e greco-cattolici della Romania e dell’estero, rappresentanti religiosi e civili, numerosi sacerdoti e fedeli. Nell’omelia, ricordando i vescovi greco-cattolici romeni martiri del comunismo e beatificati da Papa Francesco nel 2019, S.B. Pop ha detto che si sente ispirato dal loro esempio e aiutato dalle loro preghiere. Poi ha evocato l’udienza concessa, il 2 giugno scorso, da Papa Leone, nella Cappella Sistina, per celebrare la figura del beato card. Iuliu Hossu, come anche il 325° anniversario del ripristino della comunione della Chiesa dei rumeni della Transilvania con la Chiesa di Roma. “L’unità – ha detto – è diventata non solo il nome e il principio della nostra Chiesa, ma anche profezia e missione per il futuro. Per questa unità i nostri martiri hanno versato il loro sangue e noi vogliamo continuare a viverla come missione in mezzo alle sfide del mondo contemporaneo”. Il nuovo capo della Chiesa greco-cattolica romena si è impegnato, inoltre, a vivere in pace e rispetto reciproco con tutte le Chiese, le comunità e i culti religiosi della Romania, e “di sostenere insieme e di difendere i valori morali che rendono la società più umana, più dignitosa e sensibile verso tutti gli emarginati e gli svantaggiati”. “Ma soprattutto – ha aggiunto –, credo che siamo chiamati tutti a dare una testimonianza convincente dell’amore di Dio nella società contemporanea”. S.B. Pop (53 anni), già vescovo di Cluj-Gherla, è stato eletto dal Sinodo arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica romena e confermato il 6 novembre da Papa Leone.

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