Da ieri e fino a domani Roma accoglie 15.000 pellegrini provenienti da tutto il mondo, in gran parte persone in condizioni di fragilità e povertà, accompagnate da volontari e operatori delle diocesi di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. Per molti il pellegrinaggio non è solo un viaggio fisico, ma un cammino interiore di riconoscimento, accoglienza e riscatto. Domani, alla messa presieduta da Papa Leone XVI saranno in basilica di San Pietro anche 60 pellegrini delle due diocesi con un pullman organizzato dalle due Caritas diocesane. Attraversare la Porta santa – viene sottolineato in una nota della due diocesi del Piceno – assume “un significato spirituale profondo” ed è per questo che la presenza a Roma di un pur piccolo gruppo delle diocesi picene “va oltre il valore simbolico di adesione a questa straordinaria occasione”. Qualche volontario e qualche operatore accompagneranno le persone al cui servizio ed ascolto si dedicano quotidianamente per vivere insieme l’attraversamento della Porta santa come “simbolo di passaggio dalla marginalità alla comunione. Sarà bello celebrare insieme e con il Papa per una preghiera e celebrazione che restituiscono voce e visibilità a chi spesso è invisibile”. Al termine dei riti, il gruppo sarà accolto per consumare il pranzo nella parrocchia di San Frumenzio nel quartiere Prati Fiscali di Roma, “un grande gesto di accoglienza e condivisione” nella comunità di cui è stato parroco il vescovo Gianpiero Palmieri prima della sua elezione a vescovo.