“Sperare è scegliere perché chi non sceglie si dispera”. È uno dei passaggi centrali della catechesi pronunciata questa mattina in piazza San Pietro da Leone XIV, durante l’udienza giubilare dedicata alla figura di santa Chiara d’Assisi. “Il pellegrinaggio si fa per questo, è una scelta”, ha osservato il Papa, spiegando che “la Porta Santa si attraversa per entrare in un tempo nuovo”. Ma il significato più profondo è che “una delle conseguenze più comuni della tristezza spirituale, cioè dell’accidia, è non scegliere niente. Allora chi la prova è preso da una pigrizia interiore che è peggio della morte”. Il Papa ha quindi tracciato un profilo appassionato della santa di Assisi: “Chiara ha capito che cosa chiede il Vangelo”, ha detto. “In una città che si crede cristiana, il Vangelo preso sul serio può apparire una rivoluzione. Allora, come oggi, bisogna scegliere!”. Il Pontefice ha indicato due frutti della sua scelta: “molte ragazze trovarono lo stesso coraggio e scelsero la povertà di Gesù” e “quella scelta non fu come un fuoco di paglia, ma dura nel tempo, fino a noi”. E ha concluso: “Chiara di Assisi ci ricorda che il Vangelo piace ai giovani. È ancora così: ai giovani piacciono le persone che hanno scelto e portano le conseguenze delle loro scelte”.