“Come prima cosa è bello per me stare qui stamattina con voi. Sto vivendo un momento di intensa emozione spirituale, sia per l’incontro che abbiamo avuto con la direzione della Casa, sia per questo momento di preghiera insieme. L’Opsa è una testimonianza di fede e carità in un mondo che oggi troppo spesso le rifiuta, rifiutando così l’uomo. Siete testimonianza di annuncio del Vangelo nel mondo di oggi: il vostro slogan è il bene che opera, ma fare bene il bene è fare il bene due volte”. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, durante l’omelia della messa celebrata oggi a Rubano (Padova) nel corso della sua visita all’Opera della Provvidenza S. Antonio di Padova (Opsa).
Il segretario di Stato, che già conosceva l’Opsa avendola frequentata da seminarista negli anni Settanta, oggi ha potuto toccare con mano come l’Opera si sia evoluta negli anni, diventando una struttura sociosanitaria di primo livello anche grazie a una mission chiara sin dalle sue origini: assicurare a ogni Ospite un’assistenza di qualità.
Dopo un incontro approfondito con il direttore generale don Roberto Ravazzolo e con la direzione della struttura, il card. Parolin ha celebrato in Santuario una messa molto partecipata dagli ospiti e da tutti i componenti della Casa. A seguire ha inaugurato, insieme alla sindaca di Rubano, Chiara Buson, e al direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea, Aldo Mariotto, la palestra dell’Opsa dopo i lavori che l’hanno rinnovata strutturalmente e dal punto di vista dell’efficientamento energetico. “Lei viene in visita all’Opsa come pastore, come padre e come uomo”, ha detto don Ravizzolo al card. Parolin. “Ognuno di noi – ha aggiunto – porta in sé una traccia di fragilità: noi, nella sua presenza qui, vediamo confermato l’impegno che portiamo avanti ogni giorno, il nostro stile di attenzione verso il prossimo”.