“Un inno alla mitezza come antidoto all’istinto. E, nello stesso tempo, uno stimolo a sperare e a costruire processi di comunicazione sempre più orientati alla costruzione di fraternità e comunità”. Così Massimiliano Padula, docente di Sociologia della comunicazione alla Pontificia Università Lateranense, sintetizza il Messaggio di Papa Francesco per la 59ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, pubblicato oggi nella solennità di San Francesco di Sales. Padula sottolinea come il Messaggio riprenda “alcune istanze centrali del Magistero di Francesco”, come “la necessità di combattere ogni forma di contrapposizione violenta”. “Il Pontefice ci chiede di ‘disarmare’ la comunicazione, un’espressione efficace che intercetta certi processi comunicativi contemporanei orientati dal prevalere della competizione, dalla volontà di dominio e possesso e dalla manipolazione dell’opinione pubblica”, spiega il sociologo: “Questo avviene sia nei formati mediali tradizionali, come i talk show, sia negli spazi digitali che, se non compresi e vissuti correttamente, possono persino alterare la nostra percezione della realtà”. Padula aggiunge che questa richiesta “non può che essere mossa dalla speranza, che il Papa definisce una ‘virtù performativa’ e che è alla base di ogni etica comunicativa”. “Sono inoltre significativi i riferimenti – conclude Padula – a due ‘buoni samaritani della comunicazione’ come don Tonino Bello e Martin Luther King, capaci di edificare la pace e l’armonia sociale attraverso la mitezza e il riconoscimento del volto del prossimo”.