“I giovani, sostenuti dalla speranza che si fonda sulla fede, possono spezzare le catene fatte di risentimenti, incomprensioni e pregiudizi, che per secoli hanno tenuto prigionieri cattolici e ortodossi, impedendo loro di riconoscersi fratelli uniti nella diversità, capaci di testimoniare l’amore di Cristo, specialmente in questo mondo così diviso e conflittuale”. Ne è convinto il Papa, che nel discorso rivolto al Metropoilta Agathanghelos, direttore generale della Apostolikì Diakonia della Chiesa di Grecia, e alla delegazione del Collegio Teologico di Atene ha rivolto un pensiero “pieno di fraterno affetto”, all’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Sua Beatitudine Ieronymos, “uomo di profonda fede e pastore sapiente, che ho incontrato in occasione dei miei viaggi in Grecia, e al quale sono vivamente grato per il sostegno che ha assicurato e continua ad assicurare alle attività che l’Apostolikì Diakonia e il Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale promuovono congiuntamente”. “Sono stato lieto di apprendere che anche la prossima estate accoglierete, nel Collegio Teologico di Atene, un gruppo di studenti cattolici, che saranno iniziati alla conoscenza della lingua greca moderna e della Chiesa ortodossa”, ha proseguito Francesco: “Camminando insieme, lavorando insieme e pregando insieme, ci prepariamo a ricevere da Dio il dono dell’unità che, in quanto frutto dello Spirito Santo, sarà comunione e armonia nelle legittime diversità”.