
Un finanziamento da 2 milioni di euro per comprendere meglio i meccanismi di alcune importanti patologie gastrointestinali. L’European Research Council ha premiato per il progetto “Modelling Inter-Scale Energetics in GastroIntestinal ElectroMechanics” (Migem) Alessio Gizzi, professore associato della Facoltà di Ingegneria dell’Università Campus Biomedico di Roma con un Erc Consolidator, il più prestigioso riconoscimento europeo per la ricerca assegnato direttamente a uno scienziato.
Non ancora compiuti i 40 anni e unico ricercatore di un ateneo romano tra i vincitori 2024, Gizzi ha ottenuto a fine novembre l’Erc Consolidator 2024 insieme ad altri 28 scienziati italiani su un totale di 328 scienziati in tutta Europa, selezionati tra le oltre 2300 domande presentate lo scorso anno. “Il bando Erc Consolidator – spiega il rettore, Eugenio Guglielmelli – supporta la crescita dei migliori talenti nella fase più sfidante del loro percorso. Siamo orgogliosi di avere all’interno del nostro corpo accademico un giovane scienziato capace di raggiungere un risultato di così grande prestigio, che sicuramente potrà generare nuove opportunità di crescita nel nostro Ateneo nel campo della fisica medica. I pochi ricercatori che riescono ad accedere a questi finanziamenti sono considerati tra i top scientists d’Europa”.
Nei prossimi cinque anni Gizzi guiderà il progetto di frontiera Migem che punta a una maggiore conoscenza delle patologie gastrointestinali come disritmie, gastroparesi e ileo paralitico (che colpiscono più del 60% della popolazione adulta) con l’obiettivo di comprenderne le cause e identificare strategie terapeutiche più efficaci delle attuali.
Il progetto comporterà lo sviluppo di modelli digitali di tipo teorico-computazionale basati su esperimenti innovativi in grado di misurare per la prima volta al mondo il calore generato dalla parete gastrointestinale e mapparne il movimento. Migem guarda alle patologie gastrointestinali nell’ottica di prevenirle, identificando strategie terapeutiche in silico attraverso l’ottimizzazione dei dispositivi esistenti, il loro efficientamento o un migliore utilizzo, o proponendo nuove strategie terapeutiche non ancora presenti.