Giovedì 5 dicembre, alle ore 18, nella sala San Lidano della curia vescovile a Latina, l’Associazione “Amore per la vita” invita alla presentazione del libro “Destinati alla vita” di mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. Dopo i saluti istituzionali di Antonio Cosentino, assessore del comune di Latina, e Sabrina Cenciarelli, commissario straordinario dell’Asl Latina, interverranno, con l’autore, Antonio Marcucci, assistente sociale al comune di Fondi, Dario Sacchini, docente di Bioetica all’Università Cattolica di Roma e segretario nazionale dell’Amci, Salvatore De Meo, europarlamentare. Modererà Lidano Grassucci, direttore di Fatto a Latina.
Vecchiaia e fine vita sono temi centrali nella riflessione odierna. Nel libro mons. Paglia unisce tali prospettive a una lettura spirituale di questo tempo così importante della nostra vita. Partendo da un esame della vecchiaia come problema demografico che interroga oggi soprattutto le società occidentali, l’autore racconta le origini della legge approvata dal governo Meloni, alla cui progettazione e stesura egli stesso ha partecipato. La vecchiaia d’altronde, sostiene mons. Paglia, non è solo età biologica, ma anche età spirituale, tempo di crescita interiore. E in questo senso va rivalutata e persino ripensata e riprogettata. La parte centrale del presente volume si occupa poi delle domande che riguardano il momento ultimo della nostra esistenza, nella consapevolezza che, se c’è un “fine vita” che non possiamo semplicemente rimuovere, esiste però anche una continuità della vita nella sua forma eterna, amata da Dio da sempre, e verso la quale dobbiamo camminare con speranza, meno preoccupati di sopravvivere e più attenti al tema del risorgere. Nella parte conclusiva di questo libro, che è un commento all’ultimo articolo del Credo, “aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”, l’autore parla della prospettiva cristiana di una vita che non finisce con la morte: narra della risurrezione di Gesù, del mistero della risurrezione della carne, della salvezza che va intesa come universale e non individuale, della beatitudine celeste.