“Care bambine e cari bambini, anche quest’anno arriva san Nicolò. E come sempre – prima che arrivi – bisogna imparare ad aspettare. Siamo in un mondo in cui tutti hanno fretta, tutti vogliono arrivare per primi, tutti vogliono essere i primi. È una fretta che talvolta porta a brutte situazioni: chi scavalca la fila; chi taglia la strada; chi imbroglia; chi fa i capricci… san Nicolò arriva puntuale: siamo noi che abbiamo fretta e allora i capricci fanno diventare triste la casa. O meglio, la nostra famiglia”. Queste le parole di mons. Enrico Trevisi, vescovo di Trieste, contenute nella lettera inviata ai bambini e alle bambine per San Nicolò, invitandoli a saper attendere, predisponendosi ad accogliere i doni che arriveranno, senza sciuparli. “Chi non vive bene il tempo dell’attesa – spiega il presule – rischia di non capire il valore dei doni e dei giochi che si ricevono: li si vive come una ‘pretesa’, con un cuore da ‘prepotenti’… e allora ecco i capricci che porteranno presto a stancarsi del dono ricevuto, a sciuparlo e pretenderne altri ancora. Chi non sa aspettare con pazienza ma anche riempiendo il tempo con la luce della propria fantasia, non si dà il tempo per prepararsi e per essere felice”. Il vescovo sottolinea l’importanza di un cuore disposto ad essere contento e anche a far contenti gli altri: “La tua gioia sia come una luce che illumina la casa. Siamo in Avvento, che è un tempo di attesa, per saper accogliere con gioia Gesù bambino. Mi piace pensare che san Nicolò, insegnandoci il valore dell’attesa, ci aiuta anche ad essere pronti a vivere bene il Natale”.