Libri: pubblicato da Effatà Editrice “Matrimonio diaconato famiglia” di Enzo Petrolino

(Foto Effatà Editrice)

“Matrimonio diaconato famiglia”: è il titolo del libro di Enzo Petrolino, diacono coniugato della diocesi di Reggio Calabria-Bova e presidente della Comunità del Diaconato in Italia, pubblicato nei giorni scorsi da Effatà Editrice. “Una comune vocazione sponsale e ministeriale” è il sottotitolo del volume. Dopo la restaurazione del diaconato permanente, nelle comunità è diffusa la presenza di ministri ordinati sposati. Per i diaconi e le loro mogli è fondamentale avere chiarezza sul rapporto che si crea tra il sacramento del matrimonio, che determina la vocazione dei coniugi, e l’essere ordinati diaconi rispondendo a una complementare ma distinta vocazione. La tesi di fondo del volume si riassume nell’affermazione che la specificità della vocazione matrimoniale consiste nell’introdurre in una dimensione nuova le esigenze di santità proprie della vocazione al diaconato. La reciprocità delle due dimensioni, quella ministeriale e quella sponsale, è apportatrice e fonte di benefici per la comune vocazione ministeriale e per la sua testimonianza nella società.
“L’esercizio del ministero non dovrà mai mettere in pericolo la vita di coppia e le relazioni con i figli e la famiglia a seconda delle vicissitudini dell’esistenza di ciascuno. Troviamo qui la necessaria attualizzazione del sapere ‘dirigere bene la propria famiglia’ (cf. 1 Tm 3,12) che, ormai nell’ambito nostro lontano dal patriarcalismo delle generazioni anteriori, diventa un sapere gestire bene le relazioni famigliari, nell’ascolto e nel rispetto di ciascuno, tutti i membri avendo qualcosa da dire, a seconda della sua condizione, nella gestione della famiglia”, sottolinea nella prefazione del libro Alphonse Borras, professore emerito dell’Università cattolica di Lovanio. “Ben sapendo che il matrimonio è il sacramento dell’amore di Dio per l’umanità – dell’alleanza di Cristo con la sua Chiesa – e il diaconato quello del servizio della diaconia comune di tutti i fedeli nel popolo di Dio, ambedue sacramenti rivelano – osserva Borras – il dono di Dio e richiedono una risposta di fede. Ambedue sono in effetti sacramenti della grazia: grazia sacramentale nella coppia di battezzati, grazia per il ministero nella persona del diacono”.
“Ora, se ogni coppia cristiana ha la missione di manifestare questo mistero al mondo, l’ordinazione diaconale dello sposo apporta o no un cambiamento specifico a questa missione? Un cambiamento c’è, e al contempo non si tratta di un compimento più grande (una sorta di aumento di grado del sacramento del matrimonio), come se quello dei non ordinati fosse incompleto. Come dice Enzo Petrolino, si tratta invece di una carica simbolica supplementare, annessa al carattere dell’ordine, che segue il diacono-sposo. Molto giustamente non parla di complemento come se mancasse di per sé qualcosa alla sostanza del sacramento del matrimonio. Condivido la stessa opinione: il sacramento dell’ordine non deve essere capito come se venisse a completare quello del matrimonio. Questa tendenza di abbinare matrimonio e diaconato rende un cattivo servizio alla corretta comprensione del rapporto tra di loro”, conclude Borras.

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