Papa a L’Aquila: messa a Collemaggio, “che questo tempio sia un tempio del perdono, non una volta l’anno ma sempre”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Che questo tempio sia sempre luogo in cui ci si possa riconciliare, e sperimentare quella Grazia che ci rimette in piedi e ci dà un’altra possibilità. Sia un tempio del perdono, non solo una volta all’anno, ma sempre, tutti i giorni. È così, infatti, che si costruisce la pace, attraverso il perdono ricevuto e donato”. È l’auspicio del Papa, nell’omelia della Messa presieduta nella basilica di Santa Maria in Collemaggio, in cui ha fatto notare che L’Aquila, “da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato”: “È il privilegio di ricordare a tutti che con la misericordia, e solo con essa, la vita di ogni uomo e di ogni donna può essere vissuta con gioia. Misericordia è l’esperienza di sentirci accolti, rimessi in piedi, rafforzati, guariti, incoraggiati. Essere perdonati è sperimentare qui e ora ciò che più si avvicina alla risurrezione. Il perdono è passare dalla morte alla vita, dall’esperienza dell’angoscia e della colpa a quella della libertà e della gioia”. “Partire dalla propria miseria e partire da lì per arrivare al perdono”, la strada indicata a braccio dal Papa. Poi il ricordo di questa mattina: “Al mattino ho pensato questo quando non potevamo atterrare”, ha rivelato Francesco a proposito del viaggio da Roma a L’Aquila in elicottero: “Il pilota girava, girava, alla fine ha visto un piccolo buco ed è entrato lì, è riuscito. Con la miseria succede lo stesso. Tante volte guardiamo, siamo meno che niente: giriamo, giriamo…ma delle volte il Signore fa un piccolo buco per poter entrare Misericordia che viene nella mia, nella tua, nella nostra miseria”.

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