Uruguay: desaparecidos, consultabili gli archivi di Vaticano e Conferenza episcopale sulle persone scomparse tra 1968 e 1985

Saranno consultabili gli archivi del Vaticano e della Conferenza episcopale dell’Uruguay per quanto riguarda la situazione dei detenuti desaparecidos tra il 1968 e il 1985, nonostante dagli studi finora compiuti non siano emersi elementi di particolare novità. Lo annuncia una nota diffusa ieri dalla presidenza della Conferenza episcopale dell’Uruguay (Ceu). “Nel nostro Paese – si legge nella nota – si stanno compiendo sforzi per chiarire la situazione dei detenuti desaparecidos e fornire una risposta etica e adeguata alle loro famiglie. Come Chiesa, ci sentiamo impegnati in questa ricerca e condividiamo il dolore di coloro che non hanno alcuna risposta rispetto alla scomparsa forzata dei loro cari. L’anno scorso abbiamo istituito, in accordo con la Conferenza episcopale argentina, un meccanismo per la consultazione degli archivi relativi ai detenuti uruguaiani scomparsi nel Paese vicino”. In una lettera del 14 novembre 2019, “il Segretario di Stato di Sua Santità, Papa Francesco, ci ha informato che lo studio e la classificazione dei materiali contenuti negli Archivi vaticani, relativi a tale questione, sono terminati. In precedenza, uno studio negli archivi della Conferenza episcopale dell’Uruguay è stato condotto anche da personale inviato dalla Santa Sede. Sebbene non siano stati trovati dati significativi in questo studio, è stato anche considerato importante che facciano parte del materiale di riferimento”.
Quindi, l’annuncio ufficiale: “La Santa Sede, di comune accordo con il Governo del nostro Paese, rende ora disponibile la consultazione del materiale raccolto in entrambi gli archivi”. Per questo, è stato redatto dalla Segreteria di Stato un protocollo molto simile a quello utilizzato in Argentina”. Conclude la nota: “Noi vescovi dell’Uruguay ribadiamo ancora una volta il nostro impegno a collaborare il più possibile, in modo che le famiglie dei detenuti scomparsi trovino conforto e risposta alle loro giuste domande”.

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