Il bisogno di verificare il cammino di un anno trascorso non è automatico. In questi giorni spesso si è occupati con le feste con i parenti, con gli amici, con i viaggi programmati. Non sempre si trova il momento per fermarsi e rivisitare il tempo vissuto nel 2025 e dare una valutazione oggettiva. L’individuo, solo rivisitando la propria storia reale, può avvertire il senso di gratitudine e fare la scelta di ringraziare il Signore o le persone per quanto ha ricevuto nella propria vita, anche attraverso accadimenti che hanno potuto causare tanta sofferenza.
Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli, commenta la legge di bilancio 2026 che ha avuto oggi il via libera definitivo.
Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, commenta l’approvazione definitiva della Manovra.
Il dossier Fides documenta omicidi avvenuti in contesti segnati da conflitti e povertà. Dieci casi in Africa, gli altri tra America, Asia ed Europa, secondo il rapporto annuale.
Colpi d’arma da fuoco contro la parrocchia allo Zen: il parroco denuncia insicurezza e fiducia.
Dopo la sentenza sul fine vita, i vescovi toscani chiedono confronto parlamentare e norme nazionali.
C’è un cauto ottimismo dopo l’incontro a Mar-a-Lago tra il presidente Usa Trump e il presidente ucraino Zelensky.
A Kramatorsk, città di frontiera dell’Ucraina orientale, si è chiuso l’anno giubilare come inizio di un cammino rinnovato.
All’udienza con i rappresentanti dell’Anci, il Papa ha richiamato la vocazione etica del potere: “Solo con umiltà, onestà e condivisione si serve davvero la comunità”.
Alla chiusura della Porta Santa, il card. Harvey richiama una speranza che affronta guerre e crisi.
Nel suo primo Natale da Papa, Leone XIV annuncia una pace già presente nella fragilità del presepe e chiama alla responsabilità verso poveri, guerre dimenticate e vittime di ogni conflitto.
Il card. Zuppi riflette sul Giubileo 2025 e sulle sfide del nuovo anno: guerre, crisi sociale, carcere, natalità. “Il Natale accende una luce che ci libera dal buio”.
Pizzaballa a Gaza: “Non c’è più guerra, ma tanta povertà. La comunità cristiana resta, testimoniando fede e speranza tra tende e bambini senza scuola”.
PATRIARCHI GERUSALEMME “Centinaia di persone hanno continuato a essere uccise”