“Stasera questa chiesa diventa un po’ la cattedrale della nostra chiesa ordinariato militare, perché siamo uniti spiritualmente a tutti gli altri luoghi dove i cappellani celebrano l’eucarestia. Chiudiamo questa sera l’Anno Santo in modo ufficiale”. Lo ha detto mons. Gian Franco Saba, Ordinario militare per l’Italia, chiudendo l’anno giubilare della diocesi castrense, nella missione internazionale di supporto alla pace in Kuwait (presso la Base di Ali Al Salem), nel corso dell’omelia della notte di Natale. “Tutto il vostro contributo – ha aggiunto rivolgendosi ai soldati del contingente italiano – è per un bene, che non riguarda solo voi personalmente, ma che riguarda tutta l’umanità, questo vuol dire portare Gesù. Da qui vogliamo mandare anche un messaggio a tutta la Chiesa castrense. Qual è il messaggio? Quello di essere portatori di Cristo, portatori del Principe della Pace, di essere collaboratori della gioia dell’umanità e nell’umanità. Vogliamo essere sentinelle di pace. Questo è il messaggio che lascio a voi, il messaggio che desidero indirizzare alla nostra Chiesa in cammino, portando a tutti voi il saluto del Santo Padre”. “Ho avuto modo – ha continuato Saba – di poterlo incontrare dicendogli che stavo partendo per il Kuwait e che vi avrei incontrati. Subito è rimasto ben colpito e mi ha invitato a portarvi il suo saluto”. Hanno concelebrato il cappellano militare don Stefano Aita (cappellano in Kuwait) e il segretario particolare di mons. Saba, don Giovanni Tanca. La liturgia è stata animata dal coro composto dagli stessi militari. Durante la visita pastorale in Kuwait, durata tre giorni, si sono svolti alcuni incontri istituzionali. L’Ordinario ha inoltre incontrato il Nunzio Apostolico in Kuwait (Bahrein e Qatar), mons. Eugene Martin Nugent, e il vicario apostolico del nord Arabia, il vescovo Aldo Berardi. Atri due momenti significativi sono stati la consegna a tutti i militari della medaglia miracolosa all’alza bandiera del 24 e la benedizione di un ulivo.