(Strasburgo) Il Parlamento europeo ha aggiornato alcune norme ambientali della politica agricola comune (Pac) e introdotto un maggiore sostegno finanziario per gli agricoltori. La normativa aggiornata è stata approvata con 629 voti favorevoli, 17 contrari e 16 astensioni. I colegislatori (oltre al Parlamento il Consiglio Ue) hanno concordato che le piccole aziende agricole possano beneficiare di un sostegno finanziario annuo fino a 3.000 euro, invece dei 2.500 euro inizialmente proposti dalla Commissione, nonché di un nuovo pagamento una tantum per lo sviluppo dell’attività fino a 75.000 euro, rispetto ai 50.000 euro proposti. Per contribuire alla tutela della biodiversità ed evitare agli agricoltori il compito di arare i campi, le nuove norme garantiscono che i terreni classificati come seminativi al 1° gennaio 2026 manterranno tale classificazione, anche se non sono stati arati, lavorati o riseminati. Gli agricoltori certificati come biologici saranno automaticamente considerati conformi ai requisiti delle cosiddette “buone condizioni agronomiche e ambientali” per le parti delle loro aziende che sono già biologiche o in fase di conversione all’agricoltura biologica. Gli Stati membri potranno limitare questa semplificazione qualora i controlli comportino un elevato onere amministrativo. Le ispezioni si svolgeranno secondo il cosiddetto principio del “once only”, pertanto gli agricoltori non dovranno essere sottoposti a più di un controllo ufficiale in loco nell’arco dello stesso anno.
Il Parlamento ha poi dato il via libera alla modifica delle norme Ue su rendicontazione di sostenibilità e dovere di diligenza per le imprese. Le norme aggiornate, approvate in via definitiva con 428 voti a favore, 218 contrari e 17 astensioni, interesseranno meno aziende e ridurranno alcuni obblighi, con l‘obiettivo di rafforzare la competitività dell’Unione. “La rendicontazione sociale e ambientale, ossia l’obbligo per le aziende di rendere pubblici i dati sul loro impatto sull’ambiente e le persone, diventerà obbligatoria solo per le imprese dell’Ue con una media di oltre 1.000 dipendenti e un fatturato netto annuo superiore a 450 milioni”, è stato precisato. Gli obblighi di rendicontazione verranno inoltre ridotti e la rendicontazione settoriale diventerà volontaria. Il numero delle imprese tenute a esercitare il dovere di diligenza, volto a individuare le strategie per mitigare il loro impatto negativo sulle persone e sul pianeta, diminuirà.