(Strasburgo) Più fondi per la difesa: la legislazione adottata oggi a Strasburgo dal Parlamento europeo (519 voti a favore, 119 contrari e 25 astensioni) e già concordata con il Consiglio, consentirà di destinare maggiori fondi dell’Unione europea agli investimenti legati alla difesa, modificando i criteri di finanziamento di programmi Ue esistenti, fra i quali la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step), Horizon Europe, il Fondo europeo per la difesa, il programma Europa digitale e il Meccanismo per collegare l’Europa (Cef).
Nel corso dei negoziati con il Consiglio sul testo legislativo, il Parlamento ha ampliato il campo di applicazione delle misure includendo l’obiettivo di rafforzare la resilienza di fronte agli attacchi ibridi in corso e alle ingerenze straniere. I deputati hanno inoltre ottenuto un maggiore supporto per l’industria della difesa ucraina, assicurando la partecipazione del Paese al Fondo europeo per la difesa.
“Il programma di ricerca Horizon Europe sosterrà applicazioni civili con potenziali applicazioni militari (dual use). Le ‘tecnologie della difesa’ – precisa un comunicato – saranno aggiunte come quarto settore strategico della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, con il sostegno che sarà esteso alle piccole e medie imprese, comprese le start-up e le piccole imprese a media capitalizzazione (small mid-cap entreprise, in inglese), che altrimenti faticherebbero ad accedere ai finanziamenti”.
La legislazione consentirà inoltre il finanziamento Ue di infrastrutture di trasporto a duplice uso nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa.
Il relatore Rihard Kols (Lettonia) commenta: “L’Ue sta finalmente adattando i suoi strumenti alla realtà della sicurezza odierna. Non si tratta di nuovi bilanci, ma di usare in modo più intelligente e strategico i programmi esistenti. Il Parlamento ha ottenuto priorità chiave – tra cui la partecipazione dell’Ucraina al Fondo europeo per la difesa e un maggiore sostegno all’innovazione rilevante per la difesa – salvaguardando al contempo i principi fondamentali. Questo costituisce un precedente importante su come l’Europa dovrebbe gestire gli investimenti nella difesa in futuro”.