Parlamento Ue: Premio Sacharov a giornalisti di Bielorussia e Georgia. Appelli dal carcere: “Lottate con noi”

(Photo European Parliament)

(Strasburgo) Durante la cerimonia di consegna del Premio Sacharov 2025 svoltasi oggi a Strasburgo, Andrezj Poczobut, giornalista imprigionato in Bielorussia è stato rappresentato da sua figlia, Jana. Mzia Amaglobeli, giornalista georgiana, co-fondatrice e direttrice dei media indipendenti Batumelebi e Netgazeti, è stata rappresentata dalla collega Irma Dimitradze, giornalista.
Jana Poczobut intervenendo in emiciclo ha dichiarato: “È un grande onore essere qui oggi e ricevere questo premio a nome di mio padre. […] Da quasi cinque anni ormai, la mia famiglia vive nel silenzio, nell’incertezza e nell’assenza di una persona cara. Vorrei oggi esprimere la mia più profonda gratitudine al Parlamento europeo per averlo ricordato e per aver ricordato tutte le famiglie che vivono con gli stessi interrogativi senza risposta”. Riferendosi al caso di Mikalai Statkevich, membro di spicco dell’opposizione bielorussa, scomparso nel settembre 2025, ha aggiunto: “Quando pronunciamo i loro nomi ad alta voce, smettono di essere statistiche. Tornano ad essere persone reali. Ed è per questo che la vostra attenzione, l’attenzione del Parlamento europeo, è così importante. Preserva la dignità umana dove tutto il resto cerca di cancellarla”.
Irma Dimitradze, giornalista di Batumelebi, ha letto ai deputati un discorso a nome di Mzia Amaglobeli: “Accetto questo premio a nome dei miei colleghi che oggi in Georgia lottano per salvare il giornalismo in quanto tale. Giornalisti che lavorano instancabilmente per garantire che possiate ascoltare la voce della resistenza dei cittadini georgiani e che la verità non venga messa a tacere”. Riferendosi alle autorità del suo Paese, Mzia Amaglobeli ha scritto: “Questo regime è spietato. Distrugge il giornalismo libero, abolisce i partiti politici di opposizione e ne imprigiona i leader, smantella di fatto le organizzazioni non governative, etichettando chi vi lavora come ‘agenti stranieri’. […] Eppure non è riuscito a mettere a tacere le proteste. Forse è per questo che le dichiarazioni dell’Unione europea a sostegno del popolo georgiano sono state più forti e più precise che mai. E per questo sono profondamente grata”.
Dopo aver richiamato le aspirazioni del popolo georgiano all’adesione all’Ue, ha concluso la lettera sottolineando: “Il destino della nostra lotta non dipende solo da noi, perché la nostra lotta non riguarda soltanto noi. Lottate con noi e per noi. Lottate come lottereste per la libertà dei vostri stessi Paesi. Usate ogni strumento a vostra disposizione e fatelo prima che sia troppo tardi”.

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