Dall’inizio della guerra “abbiamo distribuito aiuti a più di mezzo milione di persone, fornendo generi alimentari, prodotti per l’igiene e medicinali. È incredibile ciò che questa piccola comunità cristiana di circa 650 persone è riuscita a fare per alleviare le sofferenze di così tante persone”. Lo rivela Sami El-Yousef, Amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme, nella sua relazione mensile diffusa oggi nella Città Santa, attraverso i canali del Patriarcato. Parlando del conflitto in corso nella Striscia, El-Yousef spiega che “a Gaza l’obiettivo era quello di garantire che la comunità cristiana in declino avesse tutto il necessario per affrontare la crudeltà della situazione di Gaza, compresi alloggi, cibo, medicine, articoli personali e, cosa ancora più importante, accompagnamento spirituale con il coinvolgimento attivo di tre sacerdoti e sei suore residenti nella parrocchia della Sacra Famiglia che confortano i rifugiati, li incoraggiano e infondono speranza”. “Quando si leggono i post di padre Gabriel Romanelli, il parroco, si ha l’impressione di una vita parrocchiale quasi normale, con messe quotidiane e attività oratoriali per tutte le fasce d’età. Sono i nostri eroi a Gaza, che svolgono il loro lavoro in silenzio ma con costanza, compiendo grandi sacrifici personali”.