Natale 2025: Reggio Emilia, sostegno imprenditori cristiani (Ucid) all’arcivescovo Morandi contro l’iniziativa di una scuola di rimuovere il nome di Gesù dai canti

Fabio Storchi, presidente dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid) di Reggio Emilia, si schiera “apertamente” a sostegno dell’arcivescovo Giacomo Morandi contro l’iniziativa di una scuola locale di rimuovere il nome di Gesù dai canti di Natale in nome di una malintesa “inclusione”. “Le parole dell’arcivescovo di Reggio Emilia Giacomo Morandi sono di una chiarezza e lungimiranza esemplari, e meritano il nostro pieno plauso e sostegno”, dichiara Fabio Storchi in una dichiarazione diffusa oggi dall’Ucid. “Come Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, fondiamo la nostra azione sui principi della Dottrina Sociale della Chiesa, e al centro di tutto c’è la centralità della persona umana, nella sua integrità storica e culturale. Il Natale non è una favola neutra, ma la celebrazione di un evento storico e religioso fondamentale per la nostra civiltà, che in Europa affonda le sue radici nella tradizione giudaico-cristiana. Cancellare o edulcorare la figura di Gesù Bambino dal Natale, significa negare il senso profondo della festività stessa e, di conseguenza, svalutare l’identità che ne è scaturita”. Storchi sottolinea come la ricerca di un’inclusione autentica non possa tradursi in una rinuncia alla propria storia e ai propri valori fondanti. “L’inclusione vera, quella che promuoviamo anche nel mondo del lavoro – dice -, è l’arte di accogliere l’altro senza chiedere a nessuno di rinunciare alla propria identità, ma nemmeno pretendendo che chi accoglie dismetta la propria. Inclusione non significa azzeramento. Anzi, la nostra capacità di accogliere è intrinsecamente legata ai valori cristiani che animano la nostra cultura. Se smettiamo di essere noi stessi, cosa offriamo in dono a chi arriva?”. “L’Arcivescovo – prosegue il presidente dell’Ucid – ha dimostrato coraggio e lungimiranza difendendo un principio inalienabile: la libertà di celebrare la nostra festa nella sua pienezza di significato. Auspichiamo che il dibattito pubblico e le istituzioni scolastiche di Reggio Emilia e non solo, sappiano recuperare il senso del bene comune, che include il rispetto e la promozione delle radici storiche, culturali e religiose della nostra comunità. I canti e i simboli del Natale sono patrimonio di tutti e non devono essere sacrificati sull’altare di una visione ideologica e superficiale dell’integrazione”.

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