Il Natale entra nella hall del Policlinico Campus Biomedico di Roma con l’opera del maestro Franco Artese, artista lucano tra i più celebri della tradizione presepistica meridionale. Dopo aver portato i suoi presepi a Roma, Parigi, New York e Betlemme, Artese approda ora al Campus con un allestimento che resterà visibile fino all’Epifania. La novità più significativa è la statuina del beato Álvaro del Portillo, raffigurato mentre assiste una donna malata: immagine che richiama i valori di umanizzazione delle cure e vicinanza alle persone, principi che da oltre trent’anni guidano l’attività del Policlinico. Accanto, la neve che avvolge il paesaggio natalizio aggiunge un tocco di suggestione e calore. Il presepe è stato inaugurato alla presenza di don Josè Fidel Medina Salinas, parroco di Santa Maria Assunta e San Michele Arcangelo a Trigoria, a testimonianza del legame profondo tra la Fondazione, la comunità locale e il territorio. “La forma dell’opera è pensata per abbracciare lo spettatore e accogliere chi entra nel Policlinico”, ha spiegato Artese. Per il presidente Carlo Tosti, la statuina del beato Álvaro rappresenta “la bellezza della cura e la dignità che appartiene a ogni persona, soprattutto nei momenti di maggiore vulnerabilità”. Concetto ribadito dall’Ad Paolo Sormani.
Franco Artese, nato a Matera nel 1957, è riconosciuto a livello internazionale per i suoi presepi esposti in luoghi iconici come i Sassi di Matera, piazza San Pietro, la cattedrale di San Patrick a New York e il Palazzo del Quirinale. Quando non lavora ai presepi, si dedica alla pittura, sperimentando tecniche innovative con colori acrilici.