Il numero di attacchi contro scuole, insegnanti e studenti nelle zone di conflitto è triplicato negli ultimi cinque anni, passando dai 790 del 2020 ai 2.445 nel 2024. Lo dichiara Save the Children, sulla base di un’analisi pubblicata in vista della quinta conferenza internazionale sulla Safe Schools Declaration che si svolge in Kenya.
Solo nell’ultima settimana, in Nigeria si sono verificati due attacchi: oltre 300 bambini e membri del personale sono stati rapiti da una scuola nella Nigeria centrale venerdì, e più di 20 studentesse rapite da un collegio nello stato vicino di Kebbi lunedì.
Oggi il numero crescente di crisi umanitarie a livello globale rischia di privare sempre più bambine e bambini del diritto all’istruzione, dichiara Save the Children, sottolineando che nei Paesi in cui viene implementata, la Safe Schools Declaration si è mostrata efficace, aiutando a proteggere i sistemi educativi. Nata dieci anni fa, la Safe Schools Declaration è un impegno politico intergovernativo firmato ad oggi da 121 Stati con l’obiettivo di salvaguardare l’istruzione durante i conflitti armati.
Negli ultimi cinque anni, gli attacchi alle scuole hanno compreso l’uccisione e il rapimento di insegnanti e studenti, bombardamenti aerei sugli edifici, l’occupazione delle scuole da parte di gruppi armati e violenze sessuali contro studenti all’interno delle strutture educative.
Il Sudan sta affrontando una delle peggiori crisi educative al mondo. A causa del conflitto scoppiato nell’aprile del 2023, la maggior parte delle scuole è chiusa e più di tre quarti dei 17 milioni di bambini in età scolare sono esclusi da percorsi di istruzione: una crisi che rischia di compromettere il futuro di un’intera generazione.
In Yemen, invece, 11 anni di conflitto hanno lasciato 3,2 milioni di bambini – quasi 1 su 3 – privi di istruzione, mentre almeno 2.400 scuole (pari a circa il 15%) sono state danneggiate o utilizzate come rifugi per sfollati.
Save the Children chiede ai leader globali di rendere le scuole luoghi sicuri per i bambini, proteggendo studenti, insegnanti e scuole dagli attacchi durante i conflitti armati e limitando l’uso delle scuole per scopi militari.
“Domani la Nigeria si unirà ad altri Paesi alla quinta conferenza internazionale sulla Safe Schools Declaration a Nairobi, in Kenya – ha dichiarato Duncan Harvey, direttore di Save the Children Nigeria -. La conferenza segnerà un decennio di impegno globale per proteggere l’istruzione durante i conflitti armati e adotterà il Nairobi Action Plan, una nuova roadmap per garantire che le scuole restino rifugi sicuri per l’apprendimento. I recenti rapimenti di studenti in Nigeria devono essere un campanello d’allarme. Gli impegni sulla carta non bastano; i bambini hanno bisogno di protezione ora”.
“Nessun bambino dovrebbe mai dover scegliere tra imparare e rimanere vivo – ha detto Chantal Mutamuriza, Senior Education Advisor di Save the Children, presente alla conferenza in Kenya -. Quando una scuola viene attaccata, non sono solo i muri a crollare: crollano la sicurezza, i sogni e il futuro dei più piccoli. In tutto il mondo, milioni di bambini hanno visto le loro aule ridotte in macerie, i loro libri sepolti nella polvere o le loro scuole trasformate in rifugi mentre fuggivano dalla violenza”.