Come ogni anno, in occasione della Giornata mondiale dei poveri, la Caritas diocesana di Genova ha diffuso il Rapporto sulla povertà rilevata dai 32 Centri di ascolto vicariali della diocesi per analizzare i dati quantitativi e qualitativi raccolti durante i colloqui e gli accompagnamenti.  “Nel 2024 – spiegano gli estensori del rapporto – sono state 3.825 le persone censite dai Centri d’ascolto; tuttavia, il numero di coloro che si sono avvicinati ai Centri in vari modi supera le 4.500 persone e tale dato rimanda ad uno spaccato sociale ancora più ampio: molti di coloro che chiedono aiuto, infatti, lo fanno a nome di una intera famiglia. Per il 56% si tratta di donne”. “Per quanto riguarda invece la cittadinanza – continuano i responsabili di Caritas Genova – il 44% delle persone registrate ha la cittadinanza italiana. Le percentuali di uomini e donne tra cittadinanza italiana e straniera rispecchiano il totale, con le donne italiane leggermente meno rappresentate e quelle con cittadinanza non italiana che sono invece al 58%”. Il 24% delle persone seguite ha meno di 35 anni, il 47% va dai 35 ai 55, il 23% ha 55-65 anni, il 12% 56-75 e un 6% circa è over 75. Ciò che è emerso in questi ultimi anni sono gli aspetti legati alla salute e alla popolazione anziana. “Non è una novità – si legge ancora sul sito di Caritas Genova – che le persone rinuncino sempre di più alle cure, quasi il 10% secondo il dato Istat, o che in Italia il numero di persone anziane sia in continua crescita. In questo caso, il territorio genovese potrebbe forse anticipare quelle che saranno comunque delle tendenze nazionali”. Come spiegano i responsabili del report, “condividere quanto emerge dalle relazioni con le persone non ha soltanto una funzione descrittiva delle caratteristiche o della portata delle povertà, ma permette a tutta la società civile di confrontarsi su possibili vie di miglioramento e prossimità”.