La comunità energetica rinnovabile (Cer) della diocesi di Treviso, promossa dalla Fondazione diocesi energy, si conferma un modello virtuoso di sostenibilità e inclusione. Con la prima cabina primaria già operativa e 41 Pod (codice del contatore) attivi, il progetto supera la media nazionale, dove si contano circa 10 Pod per cabina. Altre otto cabine sono pronte a partire, in attesa dell’attivazione da parte del Gse (Gestore dei servizi elettrici).
A fare il punto è stata la riunione di ieri con i “protagonisti” del progetto. “Abbiamo già nella disponibilità circa 5 megawatt di impianti fotovoltaici, grazie ai 120 produttori che hanno aderito. Potremo fornire oltre 3 milioni di kWh di energia green ai 400 consumatori già coinvolti”, spiega Sergio Criveller, presidente della Fondazione diocesi energy. L’obiettivo è ambizioso: 30 MW di produzione, 3mila produttori e fino a 40mila consumatori. Le 265 parrocchie della diocesi saranno protagoniste, non solo come consumatrici, ma anche come produttrici di energia pulita. Parte dei proventi sarà destinata a famiglie in difficoltà energetica. “La Fondazione diocesi energy cresce in modo strutturato e supera le medie nazionali. È un segnale forte di partecipazione territoriale”, sottolinea Angela Perissinotto di Regalgrid. Il progetto, conclude il vescovo Michele Tomasi, “ci permette di diventare ‘consum-attori’, attori di cambiamento. È una rete di inclusione che ci rende un poco più vicini, un poco meno soli”.
Il prossimo incontro sarà il 15 ottobre a Castelfranco Veneto, al centro Bordignon, per continuare a costruire una comunità energetica che unisce ambiente, economia, solidarietà e fede.