Giovani: Acli, “under35 critici ma partecipi, servono spazi e fiducia per una nuova cittadinanza”

La generazione under35 appare critica e generativa: non è apatica né “anti-media”, ma esercita una fiducia selettiva, con una maggioranza favorevole all’oggettività dei media e richiesta di rappresentanza più concreta. L’impegno nasce da una socializzazione precoce, derivata da famiglia e scuola, e cresce dove esistono spazi reali: associazioni, attivismo online, azioni dirette, volontariato. La partecipazione è frutto di un percorso: la socializzazione fornisce le basi, la (s)fiducia orienta i canali, gli spazi danno continuità all’impegno. È quanto emerge dalla ricerca “Né dentro, né contro? I giovani e la politica”, a cura di Iref-Acli e presentata al 56° Incontro nazionale di studi delle Acli, a Firenze. Il 32,5% dichiara una doppia socializzazione (famiglia e scuola); solo il 22% non ha ricevuto stimoli in età precoce. Negli ultimi 12 mesi, il 55,5% ha fatto attivismo online, il 38,3% volontariato sociale, il 38,1% azioni dirette. L’87,6% indica precarietà e bassi redditi come primo problema. La fiducia nei media è selettiva: il 55% valuta oggettiva l’informazione politica, con variazioni per orientamento. Il 68% preferisce impegnarsi in un’associazione anziché in un partito; il 73% ritiene importanti spazi autogestiti, ma solo il 6,3% li frequenta. Il Patto tra generazioni presentato all’Ins 2025 propone due pilastri: nuovi spazi gratuiti e inclusivi e una rinnovata educazione politica per rafforzare fiducia e partecipazione. Per le Acli è urgente ricostruire i legami tra cittadini e istituzioni, con i giovani protagonisti del cambiamento democratico.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi