“Dio è semplice e si rivela ai semplici”. Lo ha detto Papa Leone XIV durante l’udienza giubilare in piazza San Pietro, rivolgendosi ai catechisti e ai pellegrini presenti. Commentando il Vangelo di Luca, il Pontefice ha riflettuto sul “sensus fidei”, definendolo “un ‘sesto senso’ delle persone semplici per le cose di Dio”. “Il Giubileo ci rende pellegrini di speranza – ha spiegato – perché intuiamo un grande bisogno di rinnovamento che riguarda noi e tutta la terra”. Intuire, ha aggiunto, è “un movimento dello spirito, una intelligenza del cuore che Gesù ha riscontrato soprattutto nei piccoli, cioè nelle persone di animo umile”. Spesso, ha osservato, “le persone dotte intuiscono poco, perché presumono di conoscere”, mentre i piccoli “hanno ancora spazio nella mente e nel cuore, perché Dio si possa rivelare”. “Gesù esulta di questo – ha proseguito – è pieno di gioia, perché si accorge che i piccoli intuiscono”. Richiamando il magistero del Concilio Vaticano II, Leone XIV ha sottolineato che “c’è un’infallibilità del popolo di Dio nel credere, della quale l’infallibilità del Papa è espressione e servizio”. E ha concluso: “Il popolo capisce se stiamo diventando cristiani o no. E ci può correggere, ci può indicare la direzione di Gesù”.