“Una presenza gentile, ma è una presenza ferma”. Così Marco Damilano ha definito Papa Leone XIV, intervenendo oggi alla conferenza stampa all’Augustinianum di Roma, in occasione della presentazione del volume “Ripartiamo da Cristo. Papa Leone: il bilancio di un nuovo inizio” di don Stefano Stimamiglio, amministratore delegato del Gruppo editoriale San Paolo e direttore di Famiglia Cristiana. “Viviamo tempi cattivi, ma noi siamo i tempi”, ha detto citando sant’Agostino, aggiungendo: “La condizione del cristiano è quella del pellegrino, del missionario, che conosce Babilonia e Gerusalemme, confusione e visione di pace”. Riflettendo sui primi quattro mesi di pontificato di Leone XIV, Damilano ha ricordato le parole pronunciate all’indomani della strage nella scuola cattolica di Minneapolis: “Bisogna fermare la pandemia delle armi grandi e piccole”. Ha quindi sottolineato come il nuovo Pontefice “sia la voce della comunità cristiana in un tempo segnato da guerre e violenza”, citando le sue parole contro i “mercanti di morte” e la “veemenza diabolica mai vista prima”. In chiusura, ha evidenziato un messaggio che interpella ogni forma di leadership: “Sparire perché rimanga Cristo”. Un’indicazione che contrasta, ha detto, con “l’ossessione della visibilità che domina il nostro tempo”.